Il sole azzurro

Salvatore Savino *

A Napoli c’è un sole diverso dagli altri. Mi direte che il sole è uno solo, e che cambia il punto della terra da cui si prova a guardarlo, ma non è così. A Napoli il sole si sente a casa, sta tranquillo, si sente amato e voluto bene, come del resto l’altro gigante infuocato, e quello veramente è solo nostro. Tutti e due si specchiano nel nostro mare, dove trovano un po’ di sollievo dal calore che li abbraccia in eterno, tutti e due hanno ispirato poesie, canzoni, si sono lasciati coinvolgere dall’amore della sirena più incantevole che sia mai esistita. E adesso tutti e due si stanno godendo questo Napoli meraviglioso, questa squadra in cui davvero si sente dentro un fuoco di amore e di passione. Inutile che mi soffermi sull’ennesima vittoria contro la Roma di un Mourinho che ha provato a difendersi come sa magistralmente fare, ma che ha dovuto, come gli altri, soccombere alla strapotenza azzurra. È ormai chiaro a tutti che dal punto di vista tecnico e tattico il Napoli sia di un altro pianeta rispetto alla concorrenza, come è altrettanto evidente che la rosa azzurra sia composta da tanti petali, tutti profumati di bellezza, di amore, di voglia di vincere.

Proprio su questo vorrei chiedere la vostra attenzione. Dopo la partita contro i giallorossi, dopo le immagini, le interviste, i commenti, e tutto quello che si dice dopo la partita, mi è tornata in mente una immagine, che a mio modo di vedere racchiude il Napoli di quest’anno. La Roma ha appena pareggiato, sul Maradona sembra essere sceso un velo di tristezza, una nuvola di malinconia, ” vierno…che friddo int’ a stu core…e sulo tu ca me può dà calore…” Osimhen e il chucky Lozano lasciano il posto ai due ragazzi incorreggibili, Jack Raspadori e il nostro Cholito Simeone. Ecco, è proprio qui, in questo momento, che a mio parere si capisce cosa sia il Napoli, questo Napoli, il vero Napoli del mago Spalletti. Il capocannoniere del campionato, sostituito quando paradossalmente sarebbe servito di più, magari per riprendere il risultato, cosa fa? Mugugna per il cambio? Prende a calci qualche bottiglietta? Non saluta il tecnico e va a sedersi inviperito? Nulla di tutto questo. Victor, il nostro eroe mascherato, dopo aver siglato una rete da cineteca, si va a mettere ai bordi del campo, giaccone addosso per evitare il freddo glaciale, e comincia a fare un tifo sfegatato per i suoi compagni, incitandoli uno ad uno, quasi come fosse ancora in campo con loro. E quando Simeone, imbeccato da un leggiadro, soave tocco di Zielinski, elude la marcatura di Smalling e con un sinistro dolce infila l’incrocio dei pali, Victor esulta, come e più di lui, come abbracciasse uno per uno i tifosi sugli spalti, ebbri di gioia. Ecco, per me questo è uno dei segreti più importanti di questo Napoli.

Domenica prossima ci aspetta la trasferta di La Spezia, un campo ostico, come tutti quelli di serie A, contro una compagine che lotta per salvarsi e, come tale, nel girone di ritorno cercherà di tirare tutte le frecce del suo arco, con un allenatore, Gotti, che fa del suo 3-5-2 estremamente difensivo il suo credo. Occorre, come sempre, la massima attenzione: mai abbassare la guardia, mai pensare di essere più forti dell’avversario sulla carta, perché, come diceva qualcuno, poi si gioca sull’erba, ed è là che si deve dimostrare di essere superiori, e del resto la Cremonese di Coppa Italia ha insegnato qualcosa sull’argomento. Come Spalletti ha ampiamente dimostrato finora, non ha particolare rilevanza la formazione che schiereremo, perché lui ed il suo staff conoscono a fondo lo spogliatoio, le condizioni dei singoli, i metodi da seguire ( ad esempio gli allenamenti a parte svolti da tre titolari nell’ultima settimana). Si giocherà ad un orario inconsueto, mentre dalle finestre spalancate di Napoli si spanderanno i profumi dei ragù che pippiano e pappuleano nei tegami di terracotta, mentre le mamme svegliano i figli rientrati a tarda notte “scetate, a mamma, ca sta’ ‘a partita d’o Napule…” Oggi, a due giorni dalla partita, è il giorno di San Biagio, e a Napoli si dice: ” San Biase…’o sole p’e case “. E noi che questo sole lo abbiamo nel cuore, nell’anima, andiamo insieme al nostro Napoli, corriamo insieme ai nostri ragazzi in maglia azzurra verso quel traguardo che aspettiamo da anni, quello che tanti giovani napoletani non hanno mai visto, diamo a loro la gioia di vedere davvero cosa significa avere una città azzurra. Proprio alla nostra squadra ed al nostro astro di fuoco che ci scaldano il cuore, dedico il mio saluto, con le parole di Tito Manlio sulle musiche di Salve D’Esposito: ” mme tremmano ‘e pparole…e vuo’ sape’ pecche’…mme so’ mbriacato ‘e sole…Mme so’ mbriacato ‘e te…” Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli