Massimo Ciccognani
PARIGI Emozionato, sorridente e raggiante, Karim Benzema al momento della consegna del Pallone d’Oro. “Ho lavorato duro mantenendo questo sogno nella testa. Ho avuto periodi difficili ma non ho mai mollato mantenendo nella testa la gioia di giocare a calcio perché magari un giorno avrei potuto vincere questo trofeo. Oggi sono felice. Ringrazio la mia famiglia ma anche il Lione, che mi ha permesso di andare al Real Madrid. È un premio individuale ma si ottiene grazie al lavoro collettivo. Questo è il Pallone d’Oro del popolo”.
Re Karim chiama sul palco i suoi genitori, la mamma, il papà, il figlio e naturalmente Zinedine Zidane che stasera ha avuto il privilegio di premiarlo. Un momento particolarmente emozionante e una dedica speciale a Ronaldo il Fenomeno, seduto in platea. “Sa che è il mio idolo, ciò che ha fatto è storia, a un livello impossibile da eguagliare”.
Un riconoscimento esaltato dal suo tecnico, Carlo Ancelotti. “Karim è il calcio, il suo gioco è un’arte e ha la capacità unica di cambiare il ritmo al gioco. Mi impressiona il suo tocco e controllo di palla. E’ come il vino, più invecchia e più migliora”.
Una notte da favola per Re Karim, una notte lunghissima. E stasera con quel Pallone d’Oro accanto, sarà difficile addormentarsi. Come in un sogno, che per Benzema, è diventato una spendida realtà. Gregario leale, giocatore unico. Si è tolto la soddisfazione più bella. Il ringraziamento ai compagni, al suo straordinario presidente. E una notte, che come cantavano le gemelle Kessler, per Karim, è davvero piccola.