Derby d’Italia all’Inter: Calhanoglu punisce la Juve

Nella foto: l'esultanza di Calhanoglu (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Il Derby d’Italia parla milanese, con l’Inter che passa allo Stadium di Torino grazie ad un rigore contestatissimo di Calhanoglu alla fine della prima frazione. Inter che si riporta a meno tre dalla coppia di testa anche se il Milan deve ancora giocare. Juve che perde l’occasione per scavalcare i campioni d’Italia e adesso deve difendere il quarto posto.

Allegri con l’attacco pesante

Allegri prova la batteria titolare, Inzaghi prova a rispondere. Nella Juve attacco da urlo, con Cuadrado, Dybala e Morata dal primo minuto alle spalle di Vlahovic. In mezzo Rabiot e Locatelli. Nell’Inter rientro Brozovic, De Vrij va in panchina: tocca a D’Ambrosio con Dumfries preferito a Darmian a destra.Bianconeri in campo con il 4-2-3-1: Szczesny tra i pali, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro dietri, Rabiot e Locatelli in mezzo, Cuadrado, Dybala e Morata alle spalle di Dusan Vlahovic. Inter con il solito 3-5-2: D’Ambrosio, Skriniar e Bastoni a protezione di Handanovic. Dumfries e Perisic esterni di centrocampo, in mezzo Barella, Brozovic e Calhanoglu. Dzeko e Lautaro Martinez di punta.

Calhanoglu, rigore contestato, Inter avanti

La Juve parte forte e fa la partita. Dopo una manciata di minuti, clamoroso errore di Handanovic che smanaccia la palla in verticale, questa rimane nell’area piccola, lo sloveno cade a terra ma dopo un rimpallo la palla colpisce la traversa. Tanta intensità in avvio, con l’Inter spaventata dall’avvio forsennato dei bianconeri con il tridente Morata-Dybala-Vlahovic che sta facendo impazzire la squadra nerazzurra. Dybala, che ormai è un ex, ha fatto di tutto, con orgoglio e determinazione, per prendersi la scena. Poi un tiro dalla distanza di Dybala, con l’Inter che fatica tantissimo. Nonostante il rientro di Brozovic, che si fa sentire, i compagni di reparto non lo assistono e il centrocampo è bianconero. Alla mezz’ora Allegri perde per infortunio Locatelli, dentro Zakaria. Bellissimo primo gtempo e veleno nella coda, con tante polemiche. Proprio allo scadere Irrati dopo l’on field review ha concesso un rigore all’Inter, ma Szczesny ha ipnotizzato Calhanoglu col turco che ha ribadito in gol la respinta del portiere polacco. Irrati fischia però un fallo in attacco, ma si è corretto alla successiva visione al monitor fischiando un altro tigore per i nerazzurri in quanto De Ligt era entrato in area prima della battuta. Allo Stadium succede di tutto, si accende il mischione attoeno all’arbitro he rimane irremovibile. Allegri è una furia si toglie la giacca e la getta in terra. Ma non cambia la decisione di Irrati, è rigore e stavolta Calhanoglu, con coraggio dopo l’errore precedente, non cambia la battuta, palla nello stesso angolo e stavolta palla in rete: 1-0 Inter all’intervallo.

La Juve non sfonda

Ripresa ad altissima tensione con rapidi capovolgimenti di fronte. Ci prova Dumfries, poi Dybala, altro errore di Handanovic, stavolta salva tutto Brozovic. La Juve spinge, Bastoni ferma Zakaria, contatto proprio al limite che richiede il check, ma è punizione dal limite. La Juve preme ma l’Inter amministra bene, anche se Perisic deve arrotare i bulloni per andare a chiudere su un diagonale maligno di Vlahovic. Ancora Vlahovic, palla fuori di un nulla con un sinistro mortifero. Cuadrado è devastante su Bastoni, gran palla per Morata che calcia malissimo. Ma la Juve è indemoniata. Fuori Morata, dentro Kean nella Juve per tentare l’ultimo assalto. Zakaria si fa tutto il campo, poi calcia da dentro l’area, ci mette una pezza Handanovic che devia sul palo. L’Inter agisce di controgioco con Vidal, subentrato, che controlla male e sfuma l’opportunità. Quella ghiotta capita a Correa, rigore in movimento, ma il Tucu manda alto. Finale all’arma bianca, con l’Inter che si difende con i denti nei cinque di recupero e porta a casa tre punti d’oro al termine di una partita semplicemente mostruosa. Juve che perde l’occasione di sorpassare i nerazzurri e che adesso dovrà difendere il quarto posto. I nerazzurri sono vivi e possono tornare a giocarsi le loro carte sul tavolo dello scudetto.