Guglielmo Guidi
Silenzio, si gioca. Da parte le polemiche che hanno caratterizzato la fine del mercato di gennaio, la contestazione dei tifosi. Maurizio Sarri sa bene l’umore della piazza, ma non scende in polemica. E alla domanda sul mercato che non è andato come doveva, risponde di getto. “Ti risparmio la fatica di concludere la domanda. Il mercato si è concluso, stop. Inutile parlarne. Qualsiasi tipo di discorso si può ritorcere contro la squadra. Quindi non c’è più niente da dire, dobbiamo fare meglio con questi giocatori. Non devo dare alibi ai giocatori”.
Nessun problema con Lotito. “L’ho sentito, due o tre giorni fa. È un rapporto molto diretto. Gli dico quello che penso e lui lo stesso. Se è vero che non sono contento? Non cado nelle trappole, ho 63 anni”.
Punto e a capo. Sette partite in 22 giorni. Sarri guarda vicino. “Ora pensiamo alla Fiorentina, poi penseremo alle altre. Domani sarà difficilissimo, il rendimento dei viola parla chiaro. Bisogna essere molto concentrati, loro approcciano le partite in maniera massimale e violenta. Momento delicato? Nelle ultime 12 partite abbiamo perso solo contro Sassuolo e Inter: non è un momento delicato. L’umore del gruppo è buono, c’è serenità. Il pranzo di giovedì era già in programma. Volevamo fare una grigliata qui ma non è stato possibile, così siamo andati fuori”.
Per ora Cabral, l’unico acquisto, può attendere. “Vediamo cosa ci può dare. Io l’ho seguito pochissimo, sono sincero, ma lo staff lo ha seguito. In questo momento fisicamente è indietro, ha avuto un infortunio di 45 giorni. Nei giorni scorsi lo abbiamo provato da esterno, poi vedremo se può fare la punta. Ma anche Felipe Anderson, con le sue caratteristiche, può fare il centravanti”.
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