C’è lo Spezia. Spalletti: “Vogliamo costruire qualcosa di serio”

Francesco Raiola

NAPOLI Gli azzurri ripartono, ancor più convinti delle loro possibilità di espressione dopo il colpo di Milano. Spalletti continua a fare la conta, perché agli indisponibili si è aggiunto anche Insigne per Covid. “E’ sempre un dispiacere quando non si hanno calciatori di quel livello a disposizione. Sperando che migliori la situazione per tutti gli italiani, ora dobbiamo avere a che fare col rischio che possa succedere sempre qualcosa di nuovo. Abbiamo anche l’imposizione di continuare a fare punti perché le partite passano per non ripassare più. Non è in fondo che si fa il riassunto delle gare non vinte portando a supporto quello che è successo durante il periodo in cui si sono giocate. Noi abbiamo davanti una partita difficile e dobbiamo dare continuazione a quello sviluppo di partita. E’ come se fosse tutta una continuazione quella partita. Dobbiamo fare in modo di non essere mai usciti da San Siro. Ci attende una gara difficile perché io conosco bene l’ambiente Spezia, ci ho giocato, una città e una squadra a cui sono particolarmente legato. So come vive quella città lì la passione per questo sport e so che è una partita difficile. Ci dispiace molto per chi sta fuori, ma chi è dentro deve sapere chiaramente quale dovrà essere il comportamento giusto”.

Col virus che avana, magari la necessità di rinviare la Coppa d’Africa. “Vorreste tirar dentro le istituzioni, ma il mio è un altro ruolo. Diventa facile per me dire che io la Coppa d’Africa, in un momento così delicato in cui si mettono a rischio le persone, l’ho definita un mostro invisibile. Da un punto di vista mio è così. Poi apprezzerò molto ciò che si vedrà nelle partite di Coppa d’Africa perché ci sono i migliori giocatori al mondo, ma quando poi entro nel mio spogliatoio e non vedo statue tipo Koulibaly e Osimhen mancano dei riferimenti. Anche lì si spera che buonsenso e ragione delle istituzioni facciano delle valutazioni corrette e profonde”.

Ritorno indietro sul gol annullato a Kessié e sulle troppe polemiche. “Probabilmente è stato un fuorigioco per qualcuno particolare a caldo. Lì per lì per qualcuno si è acceso un po’ di dubbio al dibattito, però poi a freddo tutti hanno espresso e detto – compresi gli organi istituzionali dell’AIA – che si tratta di una regola UEFA e FIFA, esprimendosi in maniera unanime. Se poi qualcuno vuole rimanere a caldo, senza averla raffreddata, è una scelta sua. Più nitida di questa di situazione è difficile ritrovarla, per cui non capisco di cosa si parli”.

Trentanove punti in classifica, bilancio lusinghiero. “Per come sono fatto è un casino andare a dire se poi sono contento o no. A me rimane soprattutto il fastidio di quello che non s’è riuscito a portare a casa, anche se non puoi più metterci le mani. Io scenderei sempre in campo e scendo sempre in campo. L’ultima volta mi sono messo i tacchetti di gomma e ora li metto sempre perché mi sono sentito più a mio agio nello spostarmi in quei due metri quadri che ho. Una volta sono caduto anche a terra. Bisogna scendere in campo sempre allupati, come quando ho cominciato a parlare di calcio anni fa. Sotto sotto io voglio andare a vincere le prossime perché poi lì dentro ci si tira quello che è il tuo trascorrere quotidiano. Io la mattina quando mi alzo trovo i tifosi del Napoli mentre vado al parcheggio a prendere la macchina e tutti hanno la stessa voglia e te la trasferiscono. Puoi essere tranquillo quanto ti pare e così ermetico, ma i tifosi ti entrano dentro, ti scavano, ti fanno dei buchi. E oltre a quelli che sono i tuoi voleri, la tua ricerca, ci si mette anche quella delle persone che incontri, che amano questa squadra e aspettano di poter contribuire a vincere una partita in più. Bisogna andare nella direzione di vincere tutte le partite che ha davanti”.

Arriva lo Spezia, avversario da non trascurare. “Questa non è la conferenza di celebrazione per la vittoria di Milano, ma la conferenza di presentazione della gara con lo Spezia. Stessa cosa vale per l’allenamento di stamattina. E noi abbiamo l’imposizione di vincere questa partita, anche se non si tirano dietro – perché impossibile – le gare precedenti da un punto di vista di riprenderci qualcosa. Però poi le sconfitte creano anche presupposti di crescita perché creano una reazione in me e nei calciatori. Io sono orgoglioso e fiducioso come spero che lo sia la mia squadra domani. Dobbiamo costruire qualcosa di serio, di credibile per questa gente che ci vuole bene e che vive dietro al risultato della partita. Non si scherza sul sentimento delle persone. Domani voglio vedere grandissima intensità fin dal riscaldamento”.

Al Maradona, calcio d’inizio alle 20.45.