Il giorno dopo il mezzo passo falso dell’Olimpico contro la Svizzera, l’Italia è tornata al lavoro all’Aquacetosa per preparare la sfida di lunedì a Belfast all’Irlanda del Nord. Altra defezione per Roberto Mancini che ha perso anche Alessandro Bastoni per il riacutizzarsi del problema agli adduttori che lo ha costretto ad uscire anzitempo nell’ultimo derby. Al suo posto Gianmarco Ferrari del Sassuolo, già in gruppo e che questa mattina si è allenato con il resto della squadra. Domani, la partenza per Belfast. Sempre nel corso dell’allenamento mattutino, altri due calciatori hanno lasciato il ritiro azzurro: si tratta di Davide Calabria che accusa una sofferenza muscolare al polpaccio destro e Cristiano Biraghi per motivi personali. Convocato per la trasferta in Irlanda del Nord, Davide Zappacosta.
Con un po’ di apprensione, nonostante le parole votate all’ottimismo di Roberto Mancini che sui social ha esternato tanto ottimismo. “Abbiamo sofferto nel primo tempo ma nel secondo abbiamo fatto bene, ci è mancato solo il gol. Ora testa a lunedì, dobbiamo fare la nostra partita e andare al Mondiale”.
L’Italia, nei confronti della Svizzera, parte da un leggero vantaggio, un +2 di differenza reti, ma mentre gli Azzurri saranno di scena a Belfast, la Svizzera ospiterà quella Bulgaria che a Firenze tolse due punti importanti agli azzurri nella corsa al mondiale. L’Italia si qualifica se batte l’Irlanda del Nord e la Svizzera perde o pareggia. In caso di vittoria anche della formazione di Yakin, determinante sarà la differenza reti che, come detto, vede gli azzurri avanti di due gol. Quindi, vincere, e sperare che la differenza reti continui a sorridere alla nostra Nazionale. In caso di parità anche nei gol, allora la qualificazione diretta andrebbe agli svizzeri grazie al gol segnato ieri sera all’Olimpico. Eventualità che oin casa Italia, non vogliono neppure prendere in considerazione. Se la Svizzera non vince, basta anche un pari a Belfast per strappare il biglietto per Doha. Ma l’Italia, come ha suggerito Mancini, non deve fare calcoli, andare in Irlanda vincere e “fare i gol non segnati all’Olimpico”. Tutto qui.
Pesa come un macigno l’errore dal dischetto di Jorginho, il terzo consecutivo. Ieri sera ha mandato alto, a Basilea, all’andata contro la Svizzera, si era fatto parare il tiro da Sommer, mentre in precedenza, nella finale di Euro 2020, ha fallito il penalty che avrebbe potuto rimescolare le carte. Ma è stato fortunato, perché a Wembley ci ha pensato Donnarumma a rimettere le cose a posto. Gli errori dal dischetto ci possono stare e, come diceva De Gregori, non bisogna avere paura di calciare un rigore. Ma quando ne sbagli tre di fila, probabile ci sia qualcosa che non va nella testa di un campione acclarato, che nonostante i due errori precedenti, si è preso la responsabilità di battere anche il terzo. Sbagliandolo. Mancini in conferenza ha fatto intendere che in caso di un alro rigore, sarà opportuno pensarci bene, il che significa che difficilmente Jorginho, almeno in questo momento, batterà un altro calcio di rigore.