Verso Verona-Bologna: sulle panchine derby balcanico

Robert Vignola

Decimo posto virtualmente in palio e allenatori al centro dell’obiettivo, tra strade vecchie e nuove che fanno l’occhiolino. Il piatto del lunedì della penultima giornata è un Verona-Bologna con classici toni di fine stagione.

Comincia Juric e non sono parole di zucchero per l’ambiente gialloblù: “Io penso che qui si sia volato in modo vergognoso, senza un giudizio sereno sui giocatori che abbiamo preso, senza considerare da dove venissero. Noi abbiamo fatto un risultato fuori dal normale, fuori da ogni logica. Adesso sono tutti un po’ scioccati: andate a vedere bene la squadra, ma bene, valutazioni profonde. Qui si è creato un giro: l’allenatore è un mago, andiamo in Europa, ma non è così. Analizzate il Bologna, guardate cos’hanno fatto negli ultimi due anni e mezzo e paragonateli a noi”.

E gli ultimi due anni e mezzo di Bologna, appunto, hanno un nome e cognome: Sinisa Mihajlovic. “Altrove festeggiano la salvezza, qui da noi no. E mi dispiace perché noi non siamo mai entrati nella lotta per non retrocedere e lo abbiamo fatto facendo allo stesso tempo esordire tanti giovani. Nonostante questo abbiamo anche la possibilità di finire il campionato nella parte sinistra della classifica. Per alcuni si parla di un valore che qui a Bologna abbiamo fatto raddoppiare e questo nonostante la pandemia. Questo è un progetto della società di cui dobbiamo andare fieri. Juric? Ha fatto un bellissimo lavoro a Verona. E non a caso anche il suo nome viene affiancato a squadre molto importanti”.

Al Bentegodi fischio d’inizio alle 20.45, dirige Marchetti di Ostia assistito da Rossi e Yoshikawa (primo assistente di origini giapponesi a debuttare in serie A), con quarto uomo Illuzzi e addetti VAR Ghersini e Galetto.