Bologna-Fiorentina: botta e risposta per tre volte

Nella foto: Gianluca Mancini RODRIGO PALACIO (Foto Gino Mancini)

Robert Vignola

Botta Fiorentina, risposta Bologna. Per tre volte. Cliché che rende divertentissimo il derby dell’Appennino, anche se entrambe le contendenti hanno di che recriminare. I padroni di casa potrebbero decollare con un Vignato in stato di grazia che ispira il Palacio dei tempi andati, ma a tarpar loro le ali è uno Skorupski in formato horror. Gli ospiti invece, mostrano un assetto difensivo esposto alle intemperie dei continui tagli avversari, mentre Vlahovic tira la carretta oltre il limite del possibile, sostenuto però da una solida ossatura di centrocampo.

Cronaca, Mihajlovic sceglie fisico e qualità per sopperire alle assenze a centrocampo, perciò Poli si accomoda in panchina. Fiorentina più apprezzabile in avvio ma è di Soriano la prima conclusione, controllata da Dragowsky. Pregevole la combinazione Amrabat-Biraghi, che produce un traversone goloso che non trova attaccanti pronti a scartare il manicaretto. Al 20′, prima svolta: Pulgar calcia dalla distanza e trova la mano di Soumaoro, penalty che Vlahovic trasforma con freddezza. Reazione Bologna: lancio di Danilo, Orsolini spunta dietro le linee nemiche ma non trova spazio per superare l’uscita del portiere (timide proteste sullo scontro in area che ne consegue). Alta invece una deviazione aerea di Pezzella. Alla mezz’ora, altro gong: palla da biliardo di Vignato per Palacio, che centra il secondo sigillo stagionale. La Fiorentina non capisce: 5 minuti dopo così Vignato ci mette un secondo a pescare Barrow davanti a Dragowsky, che rimedia sfruttando l’indecisione del gambiano. Quest’ultimo ripaga in parte mettendo a sua volta Soriano davanti all’estremo viola, ma il centrocampista-bomber non aggancia. Prima dell’intervallo è Bonaventura a far la barba alla traversa, calciando dal limite.

Ripresa, via e Svanberg per poco non anticipa Dragowsky (e si becca il giallo). Bologna che protesta anche per un contatto tra Caceres e Vignato, il Var avalla la decisione di Dionisi. Poco dopo il quarto d’ora il centrocampo viola confeziona il secondo squillo: Amrabat per Bonaventura che brucia Svanberg e trova Skorupski meno pronto del collega in riva all’Arno. Iachini prova a coprirsi con il più fisico Igor al posto di Biraghi. Da corner De Silvestri di testa manda alto. Ci vuole così un altro lampo di Vignato: cross teso ma a pennello, testa di Palacio e 2-2.

È abbastanza? No! Skorupski va a vuoto e Vlahovic la mette dentro comoda per il 2-3. Mihajlovic grida il “tutti all’attacco”: ecco Skov Olsen per Tomiyasu, mentre dall’altra parte Ribery esce zoppicando per Kouame, poi Bonaventura lascia il posto a Castrovilli. Ma, di nuovo, la Fiorentina non capisce: Vignato imbecca Palacio ed il tris è servito all’84’, tra le imprecazioni di Iachini. Normale che quando Vignato esca al 90′ per la standing ovation caldeggiata da Mihajlovic, i presenti si spellino le mani. In pieno recupero Vlahovic spara sulla faccia di Danilo l’ultima buona occasione: per salvarsi ci sarà ancora da penare.