
dal nostro corrispondente
Daniele Orieti
MADRID Il calcio spagnolo non riparte, questa è tra le poche certezze delle ultime ore qui in Spagna. Il 28 aprile sarebbero dovuti iniziare i tamponi su tutti i calciatori, ma il Ministero della Salute, ha bloccato tutto a pochi giorni dall’inizio dei controlli. Diversi sono i motivi per questa decisone. In primo liogo il fatto che fino ad ora i tamponi in Spagna sono stati fatti solo in presenza di sintomi e quindi perché sottoporre chi non ha sintomi riconducibile al coronavirus, senza dimenticare l’opportunità di fare dei test a calciatori quando mancano per la popolazione o addirittura per il corpo medico. Il dibattito è ancora aperto tra chi, come alcune società, vorrebbero un rientro in campo a breve, mentre altri club, preoccupati per come gestire i protocolli di sicurezza e sanità, che sarebbero comunque complicati e costosi, tra i giocatori, spingono per posticipare il ritorno agli allenamenti o addirittura nel sospendere il campionato. Decisione finale che spetta al Ministero della Salute, che ha l’ultima parola, anche se al momento regnano troppe incertezze e dubbi nella gestione sanitaria futura.