Massimo Ciccognani
È un Roberto Mancini sorridente, e non potrebbe essere altrimenti, quello che si presenta in sala stampa dopo il 2-0 alla Grecia che vale Euro 2020: “Ho cercato di fare credere ai giocatori le loro qualità, quando tutti pensavano e dicevano che non c’erano giocatori, senza qualità. Alle volte bisogna aspettare un pochino. Non c’è il fuoriclasse assoluto, ma è una squadra che lotta e gioca, che deve migliorare. Però tutti i gironi sono così, Norvegia-Spagna è finita 1-1, Turchia-Francia 2-0. Tutte sono difficili”.
Per lui una grande emozione. “Sono molto orgoglioso, perché non c’era una situazione bella. Però questo è il calcio, sono felice di avere dato una mano”.
Eppure contro la Grecia non è stata facile. “Tutte le partite sono difficili, soprattutto se una squadra si mette troppo dietro e non vuole farti giocare. Nel primo tempo abbiamo forzato un po’ troppo, poi la voglia di fare bene all’Olimpico, secondo tempo molto meglio ma dobbiamo continuare a lavorare e crescere. Abbiamo sempre vinto, abbiamo creato una squadra in non molto tempo, non è così semplice. Per questo devo ringraziare i giocatori, sono stati bravi a trovare il giusto feeling fra di loro. Molto merito ai ragazzi”.
Ma il merito di questa nuova Italia è tutto suo “Ho cercato di fare credere ai giocatori le loro qualità, quando tutti pensavano e dicevano che non c’erano giocatori, senza qualità. Alle volte bisogna aspettare un pochino. Non c’è il fuoriclasse assoluto, ma è una squadra che lotta e gioca, che deve migliorare. Però tutti i gironi sono così, Norvegia-Spagna è finita 1-1, Turchia-Francia 2-0. Tutte sono difficili”.
Il pensiero va a Buffon e De Rossi. “Sono gli ultimi due calciatori che giocano ancora, del 2006. Ci avevamo pensato a Torino, la terza amichevole dell’anno scorso, contro l’Olanda. Poi stavamo pensando a Daniele, è un po’ difficile chiamarlo. Ci farebbe piacere”.
Italia che vuole continuare a crescere e migliorare. “Quando le squadre sono molto chiuse non dobbiamo forzare il gioco. All’Europeo trovi squadre che giocano, e quando si scoprono per noi è meglio. Nel secondo tempo abbiamo fatto benissimo, molto possesso palla, ma dobbiamo trovare soluzioni giuste. Bernardeschi? Può dare di più, non può accontentarsi di un gol. A prescindere il ruolo. Chiesa? Ha sentito una fitta da 20-25 minuti. Probabilmente torna a casa, così come D’Ambrosio”.
Un aggettivo per questa Nazionale? “Cerca di creare sempre gioco, rischiando anche di perdere la palla e prendere contropiede. A me sta bene, preferisco che aspettare. È una squadra che ha voglia, che non molla, nelle difficoltà ha sempre cercato di attaccare fino alla fine. La squadra è migliorabile, abbiamo un anno per farlo”.
Nelle amichevoli che squadre affronterete? “Se ne troviamo forti è molto meglio, poi se dobbiamo andare in Qatar… ci andiamo perché c’è la possibilità”.
Cosa dice ai tifosi, così entusiasti? “Uno si deve godere il momento, non abbiamo vinto niente ma siamo qualificati con tre turni di anticipo. Dobbiamo essere felici, la squadra gioca a calcio, penso che l’Italia debba lavorare molto per migliorare. Poi non è molto distante dalle più forti”.
Infine il suo personale grazie Roma. “Ringraziamo il pubblico di Roma, sono venuti in tanti. La Nazionale è di tutta Italia, magari è giusto andare in stadi dove è difficile e non hanno grande calcio. Ci piace avere lo stadio pieno”.
Come l’Olimpico di stasera, per una ritrovata passione a time azzurre.