QUI BOLOGNA

Mentalità e rosa più ampia per ripartire

Nella foto: Vincenzo Italiano (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Robert Vignola

Ripartire da Riad, con la consapevolezza che stare tra i big è un conto, diventarlo un altro. Il Bologna sapeva anche prima della finale di Supercoppa, che il percorso per diventare una vincente, al di là della splendida Coppa Italia alzata il 14 maggio, è ancora lungo. Il Napoli glielo ha dimostrato, vendicando la sconfitta patita quaranta giorni prima al Dall’Ara con una prestazione cui è mancato solo il cinismo necessario per trasformarla in goleada. 

Vincenzo Italiano ha senz’altro preso appunti. E prima di lui, a riempire il taccuino di annotazioni crediamo sia stato Giovanni Sartori. La strategia di mercato (vendere i due o tre migliori ogni estate per reinvestire) funziona solo quando si riesce a dare profondità alla rosa in tutti i reparti: invece qualcosa rischia sempre di mancare e qualche infortunio stavolta ha messo a nudo tali carenze. Se Ravaglia ha tutto sommato ben sostituito Skorupski, dietro Lucumì ed Heggem non sembrano esserci centrali di difesa affidabili, così come Freuler è l’unico vero incontrista del centrocampo. In particolare da quando lo svizzero ha alzato la… clavicola in segno di resa, il Bologna ha perso continuità. 

Segno che la mentalità conta, i campioni contano tantissimo, ma per la ricetta che hanno sposato sotto le Due Torri sarebbe importante dotare Italiano di una batteria completa di 24 titolari. Intelligenti pauca…