Augusto Riccardi
Per la Juventus, ecco l’impegno che conta. In Norvegia, sul sintetico del Bodo Glimt, con freddo e neve alleati dei padroni di casa, la Juve deve cambiare marcia per riprendere il cammino verso la qualificazione. E Spalletti lo sa benissimo. “Ai giocatori ho detto che sarà più dura di quello che pensano. Mi è già capitato di giocare con questo freddo, perché sono stato cinque anni in Russia. Ho fatto una figlia in Russia e a me piaceva stare li. Il sintetico è una difficoltà reale perché le abitudini e i rimbalzi cambiano. Sicuramente pagheremo qualcosa per questo, ma affronteremo anche questo problema. Il campo ci disturba ma noi vogliamo fare la nostra prestazione. Loro giocano bene, ma io parlo in maniera diretta ai miei calciatori. Loro devono sapere che domani è una partita difficilissima. Noi con i match analyst abbiamo visto tutto. Il ritmo farà la differenza ma siamo già allertati al top. Per avere un riconoscimento dobbiamo passare da partite difficile. Noi non vogliamo giocare partite facile, ma quelle difficili per adattarsi e ricevere dei riconoscimenti. Poi domani ci rivedremo e chissà se ci saremo riusciti”.
Novità ci saranno anche in formazione. “Domani qualcosa cambierò, sennò si rischia di non avere fiducia. David e Openda sono ragazzi perfetti e hanno voglia di partecipare e far vedere le loro qualità. Yildiz? Kenan non ha fatto qualche prestazione eccezionale e il riposo fa parte del gioco. A volte ci sono delle necessità che ti tengono fuori e devi fare il tifo per i compagni per dare il meglio di te. Domani cambierò qualche giocatore. Dobbiamo andare al massimo perché loro hanno sanno occupare gli spazi e ti portano a spasso se non sei equilibrato. Non dobbiamo lasciare un vuoto dentro al campo, perché sono bravi e sanno giocare nello stretto”.
Firenze è alle spalle, ma Spalletti non butta tutto via. “Sembra che abbiamo fatto un mezzo disastro. Però i giocatori non hanno fatto così male come si vuol far credere. lo sono stato il primo a dire che dovevamo fare di più. Dobbiamo usare i cavalli che abbiamo e tutte le nostre qualità. lo ho visto tutta la voglia di questa squadra. Il campo e il clima sono uno svantaggio, perché io ho avuto la fortuna di lavorare all’estero, perché l’aria che respiri è diversa. È tutta una questione di abitudine ed è differente dalla nostra. La nostra voglia di fare deve sopperire a questo gap che ci sarà. Loro sono bravi anche a scegliere i giocatori e non solo per il campo e per il freddo. Loro nel confronto internazionale hanno un valore importante”.






