Francesco Raiola
Sabato all’Olimpico Grande Torino va in scena un confronto carico di tensione: Torino-Napoli non è mai una partita banale, soprattutto in questa fase del campionato, quando ogni punto può fare la differenza. I granata arrivano con la voglia di riscattare prestazioni altalenanti e puntano a sfruttare il fattore campo per impensierire gli uomini di Conte, che invece cercano continuità e ripartono con l’obbligo di vincere per restare competitivi.
Tra le note più interessanti c’è il possibile rientro in rosa di Alessandro Buongiorno, già ex di turno, la cui presenza – se confermata – aggiungerebbe un significato emotivo alla sfida. Il Napoli dovrà però fare a meno (o almeno dosare) uomini chiave come Lobotka, Politano e Milinkovic-Savic, alle prese con problemi fisici che ne condizionano la disponibilità.
Sul piano tattico, il Torino ha fatto della compattezza e della risalita una delle sue armi migliori: Baroni sta cercando di imprimere ordine senza sacrificare la spinta offensiva, confidando nella duttilità dei suoi attaccanti. Nel Napoli, invece, si attende che il potenziale offensivo – guidato da elementi di spessore come De Bruyne e McTominay – salga in cattedra, per spaccare una partita che promette battaglia, soprattutto a centrocampo.
Molti occhi saranno puntati sui momenti in cui la gara si farà fluida: quando il Torino riesce a costruire, ma soprattutto quando deve difendere sul pressing alto del Napoli. E in quei momenti, i margini di errore sono ridotti al minimo. Un passaggio sbagliato, una lettura tardiva, possono risultare fatali contro avversari capaci di punire senza pietà.
Sabato non sarà soltanto una sfida tecnica: sarà uno scontro di volontà. Il Torino vuole dimostrare che può stare al passo dei grandi e il Napoli vuole confermarsi squadra da primato. A prescindere dal risultato, chi assisterà al match ci aspetta una partita intensa e ricca di tensione.
