Massimo Ciccognani
ELCHE Luis de la Fuente si gode l’ennesima vittoria, sorrisi che illuminano la sala stampa del Martinez Valero. Si gode il successo e i suoi tanti giovani, tutti di qualità, facendo intendere che la strada verso il futuro è segnata. “Abbiamo un grande vivaio, molti buoni giocatori e un grande vivaio. Non è una preoccupazione, ma piuttosto un motivo di orgoglio. Sono fortunato perché abbiamo un vivaio inesauribile. Contro la Georgia ci è mancata un po’ di precisione, ma questo è il calcio e si riflette su ciò che stiamo ottenendo, il che è molto importante. Avremmo potuto vincere, ma dobbiamo fare le cose molto bene per raggiungere ciò che stiamo ottenendo”.
La Spagna è sempre la stessa, nonostante le assenze. Il gioco la colonna so nora del calcio di Luis. “Giochiamo sempre in modo molto simile. Non importa chi c’è, e lo abbiamo dimostrato ancora una volta. Oggi Jesús e Jorge non hanno giocato, ma sono sicuro che se fossero stati in campo, avrebbero fatto lo stesso”.
Che sia una famiglia lo si è visto anche quando Oyarzabal ha concesso il rigore a Ferran Torres. “Abbiamo grandi specialisti, ed è lo stesso che lo tiri Oyarzabal o Ferran. Non credo sia una cosa negativa; è un gesto che dimostra che sono una famiglia, che sono amici”.
Sulla distribuzione dei minuti e su Pedri, è stato fin troppo chiaro. “Oggi è facile discutere della questione se distribuire o meno i minuti. Il calcio è uno sport rischioso, indipendentemente dal fatto che ci siano o meno infortuni, che fanno parte dello sport. Ha giocato una partita molto seria e completa. Gioca un calcio fluido e controllato. Dani Olmo? Non c’era un referto medico, solo un po’ di fastidio, ed è per questo che abbiamo finito per sottoporlo a degli accertamenti. Non stava bene, tutto qui”.
Il mondo esterno guarda con ammirazione la Spagna, ma de la Fuente non si fa distrarre dagli elogi. “Se parli in modo naturale, normale, gli elogi vengono accettati con facilità. Dobbiamo migliorare ancora. Gli elogi non ci indeboliranno. Non abbiamo ancora finito. Non c’è arroganza in questo gruppo. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Questo gruppo è meraviglioso. Ho ottimi giocatori, ma anche persone ancora migliori”. E si è visto.