Spalletti amaro: “Quel secondo gol ci ha tagliato le gambe”

Nella foto: Lucianop Spalletti

Massimo Ciccognani

DORTMUND Non c’è neppure rabbia ma sconforto nelle parole di Luciano Spalletti a fine gara. Per quell’Italia insipida del primo tempo, umiliata dalla Germania, a quella della ripresa che l’ha rimessa in piedi e per poco non la ribaltava. Spalletti analizza con pacatezza, ponderando le parole, quanto accaduto in gara. “Purtroppo abbiamo fatto di tutto per metterli a proprio agio e non c’entra assolutamente nulla il timore reverenziale. Dico semplicemente che abbiamo sbagliato troppi palloni in uscita, dovevamo fare meglio. Ma quello che ci ha ucciso è stato il secondo gol, preso in quel modo da calcio d’angolo. Difendere quella palla era facile, ma non l’abbiamo fatto. Io però sto sempre dalla loro parte, quella dei calciatori, anche quando sbagliano. Se siamo forti o meno? Bisogna avere un equilibrio, per questo dico che questi calciatori hanno meritato di giocare questa partita. Nel primo tempo abbiamo sbagliato e magari è colpa mia perchè ho fatto male la formazione. L’obiettivo era teneva per andare a fargli male nella ripresa, ma è saltato tutto soprattutto quando abbiamo preso il secondo gol, con tutti che avevano le spalle girate. Secondo me non lo prenderanno mai più. All’intervallo si sono resi conto della figura che stavamo facendo e ha persone serie, i miei calciatori hanno reagito perché poteva finire un disastro”.

L’episodio che poteva cambiare di nuovo la gara il rigore assegnato e poi revocato das Marciniak. Spalletti non cerca scuse. “Dal campo non posso vederlo e non posso trovare le polemiche. Meritavamo un po’ più di fortuna. Se meritavamo i supplementari? Se analizziamo il doppio confronto dico sicuramente sì, perché abbiamo concesso alcune situazione alla Germania che ne ha approfitato, ma che non ha nulla a che vedere con il livello delle due squadre. Secondo me potevamo andare avanti”.

Sulle cose buone, oltre la reazione della ripresa, l’aver trovato in Kean un lottatore. “E’ vero, lui riesce bene a tenere palla e far salire la squadra. Ha dimostrato personalità perché sul 3-0 all’intervallo di personalità ce ne vuole il doppio e i ragazzi, tutti, l’hanno mostrata”.

Infine parole al miele per i difensori alla domanda se sarebbe servito un uomo di esperienza (Acerbi, ndr): “Bastoni e Calafiori hanno qualità importanti, uguali ad Acerbi, che è un giocatore importante, ma io credo in questi calciatori e vado avanti per la mia strada anche per un problema anagrafico. Se la vogliamo dire tutta, anche tra Ruggeri e Bellanova potrei portare Zappacosta. La verità è che io credo nella rosa che ho scelto. Se poi vede che uno non sa stare dentro certe partite, allora ne vado a cercare un altro, però, ripeto, Bastoni, Calafiori, Buongiorno e Di Lorenzo per me sono giocatori forti, e continuerò a puntare su di loro”.