Bandiere, sventola solo Zanetti

Nella foto: Javier Zanetti (foto Simone Lombi)

Massimo Ciccognani

Grandi e troppo spesso dimenticati, non certo dai tifosi, quanto dai propri club, perchè d’improvviso diventano figure ingombranti. Sono le bandiere del calcio che sventolano sempre meno. Al Milan hanno messo in un angolo Paolo Maldini, Alessandro Del Piero non ha mai trovato spazio nella sua Juventus, e stessa cosa dicasi per Francesco Totti che la Roma non lo ha più cercato. Troppo difficile  il salgto dal campo alla scrivania, perché puoi essere bravo quanto ti pare, ma poco apprezzato laddove sei nato e cresciuto. Qualche eccezione c’è stata come Giampiero Boniperti e Giacinto Facchetti. Altri tempi. Inutile dire, le bandiere sono figure ingombranti, almeno in Italia dove la bandiera sventola solo in campo. Poi si ripone nel cassetto.

Ma c’è l’eccezione che conferma la regola e si chiama Javier Zanetti, uomo simbolo, capitano e bandiera dell’Inter, che del Club nerazzurro è diventato vice presidente e uomo immagine nel mondo. Javier è rimasto nerazzurro sin dal giorno che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e riporre la sua numero 4 nell’armadio. Ma a Via delkla Liberazione, dove c’è il cuore pulsante della Milano nerazzurra, una scrivania per Zanetti c’è sempre stata. Cambiano le proprietà, ma nessuna si è mai permessa di cancellare la stroria, quella di un grandissimo calciatore, ma soprattutto di un grande uomo. Un ragazzo dalla faccia pulita, semplice, persino refrattario alla pubblicità, un amico di tutti i giorni che quando lo incontri è sempre il primo a fermarsi tanto che oggi noj si sa bene se apprezzare di più il campione o l’uomo. Il Zanetti calciatore  ha lasciato un timbro indelebile nell’Inter, ma l’uomo ha trovato sempre il modo di farsi apprezzare ovunque per il suo essere e mai apparire. 

E nei giorni scorsi Javier Zanetti ha preso parte alla conviviale annuale del Club di Civitavecchia, intigtolata nel suo nome, diretto con grande impulso dal presidente Tiziano Tedesco che negli anni ha visgto accrescere la popolarità portandolo oltre la soglia degli ottocento iscritti. E per bagnare il 2025 non poteva che essere Javier Zanetti il protagonista di una serata tra calcio e beneficienza, dal momento che la serata è stata portata avanti all’insegna della solidarietà a sostegno della Fondazione Pupi, ente filantropico del terzo settore e della Fondazione Molinari, rappresentati rispettivamente da Paola De La Fuente, moglie di Javier e da Mario Molinari, proprietario e International Sales manager Sambuca Extra Molinari. Una bellissima serata, cui tra gli altri è stato invitato anche il sindaco Marco Piendibene. 

L’emozione palpabile nelle parole commosse ma anche compiaciute del presidente Tiziano Tedesco che ha ricordato la nascita del Club e la sua amicizia con Zanetti che davanti all’entusiasmo da stadio dei 300 presenti al Ristorante Esterina, ha ricambiato scambiando battute, facendo foto e firmando autografi a tutti i presenti, non negandosi mai neppure davanti ad una folla oceanica. Questo, per sintetizzare, magari ce ne fosse bisogno, della qualità dell’uomo, un autentico numero uno anche se, ha ribadito, rimarrà per sempre il numero 4.