Leonardo Tardioli
Con una prova di forza e di bel gioco, la Fiorentina sbanca l’Olimpico battendo la Lazio 2-1. I viola vincono la partita nei primi 20 minuti quando vanno a segno in poco tempo e lo fanno con due giocate in cui ci sono pressing, verticalizzazioni e sovrapposizioni. Nel finale la formazione di Palladino subisce il rientro dei biancocelesti e rischia anche di vedersi beffata, quando Pedro colpisce il palo all’ultima azione del match.
Le scelte – Entrambe le squadre giocano con il consueto 4-2-3-1 e Baroni sceglie Dele-Bashiru al posto di Rovella a centrocampo in coppia con Guendouzi, mentre in avanti ci sono Isaksen, Dia e Zaccagni in appoggio a Castellanos. Palladino dà spazio a Pongracic al centro della difesa con Gudmundsson, Beltran e Folorunsho alle spalle di Kean.
Le fasce fanno la differenza –Il ritmo è subito alto con la Lazio che cerca di far girare il pallone ma senza trovare il varco giusto. L’unica conclusione arriva dai piedi di Castellanos, ma è debole e De Gea blocca facilmente. Poco dopo la Fiorentina trova le due giocate che le regalano i gol. La prima arriva attraverso il pressing: Marusic perde palla sulla fascia destra e Beltran imbecca Gosens che premia l’inserimento di Adli che al volo di destro mette dentro. Il 2-0 arriva da un lancio lungo di Ranieri messo giù da Folorunsho sulla fascia destra viola. Il neo-acquisto della Fiorentina aspetta l’inserimento di Dodò e lo serve con un altro filtrante. Il terzino brasiliano mette in mezzo e sul secondo palo arriva Beltran che raddoppia con un preciso colpo di testa. In entrambe le azioni, i due terzini biancocelesti sono stati quasi risucchiati dalle sovrapposizioni dei loro colleghi viola. E proprio dai piedi di Luca Pellegrini arriva una timida reazione laziale, con un tiro dal limite che termina fuori. Pressing, verticalizzazioni, lanci e sponde sono le chiavi del gioco della formazione di Palladino che poco dopo la mezz’ora sfiora il tris. Lancio per Kean che fa sponda di testa per Gudmundsson che in semi-rovesciata colpisce il palo. La formazione di Baroni è parsa lenta e priva di idee, senza profondità e senza sapere come poter uscire dal pressing avversario.
La Lazio ci prova, la Fiorentina regge – Baroni effettua subito due cambi a inizio ripresa inserendo Rovella e Pedro al posto di Dele-Bashiru e Isaksen. La Lazio si riversa subito in avanti e chiude la Fiorentina nella sua metà campo, ma senza pungere. Sono soltanto due le occasioni degne di nota: la prima capita sui piedi di Pedro che calcia dal limite ma la sua conclusione viene deviata e diventa quasi innocua, mentre la seconda è una carambola arrivata sempre da un cross dello spagnolo che sbatte sul palo. La formazione di Palladino gioca un secondo tempo ordinato, non pressando, ma restando alta e di conseguenza bloccando lo sviluppo del gioco laziale. Altra nota l’espulsione di Adli, capace di prendere due gialli nel giro di trenta secondi al momento della sostituzione. Il rosso arriva perché l’ex Milan ha calciato in tribuna un pallone che era a bordo campo sui conetti. Nel recupero succede di tutto: Baroni viene espulso, Marusic la riapre di testa in mischia e impegna De Gea con un tiro dal limite che il portiere viola mette in angolo con una splendida parata. Infine rosso anche per Palladino e palo colpito da Pedro con una conclusione dal limite. La Fiorentina torna così al successo che mancava dall’8 dicembre, mentre la Lazio fa un passo indietro rispetto alle ultime due vittorie contro Verona e Real Sociedad.