Carlo Bianchi
Pensavate che la FIFA avesse abbassato la guardia e deposto le armi? Nient’affatto e a vecchi impegni se ne aggiungono altri di nuovi ripristinando (ma attenzione non è un rispolvero in quanto il formato è cambiato) la Coppa Intercontinentale per Club dismessa vent’anni fa (l’ultima edizione fu vinta dal Porto ai rigori contro i colombiani dell’Once Caldas) e su specifica richiesta delle federazioni continentali. Infatti la neo sorta manifestazione non ha niente a che vedere con il Mondiale per Club che si disputerà ogni quattro anni e la cui prima edizione inizierà a Giugno prossimo negli USA. La competizione consiste in una serie di spareggi intercontinentali tra tutti i club delle cinque associazioni esclusa l’Europa la cui squadra vincitrice della Champions League, ossia il Real Madrid, andrà direttamente in finale.
Nel primo turno di spareggio del 22 settembre scorso si sono affrontate le squadre vincitrici della Coppa Campioni d’Asia ed Oceania, partita disputatasi negli Emirati Arabi, che ha visto la vittoria dell’Al-Ayn per 6-2 sull’Auckland City. In seguito l’Al-Ayn se l’è vista in casa della vincitrice africana, in questo caso l’Al-Ahly egiziana, venendo sconfitta al Cairo per 3-0. E qui si chiudono i turni preliminari di qualificazione.
Ora si passa alla fase finale che si disputerà a Doha (Qatar) dall’11 al 18 dicembre, giorno della finale e della Festa Nazionale qatarina. L’11 allo stadio 974 di Doha, quello per indenderci realizzato con i containers colorati e che avrebbe dovuto essere smantellato alla fine del Mondiale per portarlo come dono in un paese africano (vabbé ….), il Pachuca messicano, vincitore della Coppa Campioni della Concacaf se la vedrà contro il Botafogo, fresco detentore del titolo della Libertadores (la partita viene denominata Derby delle Americhe). Il 14 sempre nello stesso stadio la vincente affronterà l’Al-Ahly egiziana (la partita si identifica come Challenger Cup) in una sorta di semifinale unica che decreterà la squadra che disputerà il titolo contro il Real Madrid.
Infine la finale appunto che si giocherà il 18 dicembre nello stesso stadio teatro dell’epilogo mondiale, l’iconico Lusail a nord di Doha. In tutto quindi cinque partite di una coppa della quale molte squadre avrebbero fatto volentieri a meno …. che i fattori economici non abbiano prevalso come sempre su quelli sportivi. Staremo a vedere, ma quando si parla di Qatar uno più uno non fa due!