Armando De Paolis
mpossibile alla vigilia della stagione, preventivare una situazione del genere per la Roma. Campagna acquisti sontuosa, spesi la bellezza di 127 milioni di euro sul mercato, tre allenatori cambiati e squadra in classifica sull’orlo del baratro. Innegabile pensare che dopo Mourinho, che pure aveva portato in dote una Conference ed una finale di Europa League, persa per le nefandezze dell’arbitro Taylor, la Roma sia sprofondata nel vuoto. In giallorosso è arrivato De Rossi, bandiera romanista al quale la proprietà ha rinnovato il contratto per tre anni per poi licenziarlo dopo appena quattro partite di campionato. Preso Ivan Juric, che tutto poteva fare, meno che l’allenatore di una squadra ambiziosa come la Roma. Via anche il croato per arrivare a Claudio Ranieri che aveva smesso con il calcio, ma che al richiamato della Roma non poteva difre no. Questione d’amore.
Con il tecnico testaccino, la Roma sul piano del gioco, è finalmente una squadra. Quelli che mancano, sono i risultati: la classifica dice che la Roma è quindicesima in classifica (3 vittorie, quattro pareggi e sette sconfitte in quattordici giornate), gli stessi punti del Lecce che sabato atrriva all’Olimpico. Dalla zona Champions a quella per la salvezza, con il baratro che è ad un passo. Danni inenarrabili. Con Ranieri, come detto, si rivede una squadra, capace di pareggiare a Londra con il Tottenham e poi perdere all’Olimpico contro l’Atalanta per una sfortunatissima autorete. Conta nulla quando Roma e Lecce scenderanno in campo.
La retrocessione è solo a due punti, e ai giallorossi, non rimane che vincere. Il Lecce, passato sotto la guida di Marco Giampaolo, è reduce dallo scoppiettante pareggio contro la Juventus, dove ha dimostrato tabto carattere e mai arrendevolezza. Avversario scomodissimo, ma la Roma, al punto in cui è arrivata, deve solo vincere e allontanarsi quanto prima da una zona pericolosissima che non gli si addice, ma che fa parte, al momento, di una realtà irreversibile.