Verso Italia-Francia. Spalletti fa venti in azzurro: “Sbagliato solo con la Svizzera”

Nella foto: il Ct Luciano Spalletti

Massimo Ciccognani

Quella con la Svizzera, la sconfitta che ci ha sbattuto fuori da Euro 2024, non l’ha più metabolizzata e continua a portarsela dietro. Luciano Spalletti guarda avanti alla vigilia della sfida dio San Siro contro la Francia, ma non dimentica. “Quella sconfitta non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po’ dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l’angolo”.

Domani a San Siro si chiude la fase a gironi di Nations League, con l’Italia saldamente aòl comando, ma Spalletti freme dalla voglia di confermare ancora una volta quello che è il vero volto della sua Nazionale. “Dobbiamo essere una squadra che fa vedere tante qualità senza chiacchierare molto e andando a giocare belle partite. Per giocare bene la partita bisogna avere molti calciatori che sanno interpretare, poi ormai funziona in questa maniera qui, bisogna saper intuire questi spazi che si vengono a creare. Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, serve avere più qualità. Quando vedo giocare il Real Madrid, il Manchester City, mi sembra che la loro dote migliore sia il fare bene ripetutamente le cose normali. Deve essere una normalità ripetuta bene all’infinita. Vedo anche la grande giocata del campione, ma alle grandi squadre vedo la cadenza delle cose fatte con normalità”.

Venti volte sulla panchina azzurra con la gara di domani, Spalletti rimpiange solo la gara contro la Svizzera. “Non so qual è il mio bilancio, penso che si sia sbagliata una partita, quella con la Svizzera. Quella è la cosa a cui faccio riferimento, mi reputo responsabile di una sconfitta, per cui abbiamo cercato di fare cose differenti. Si tratta di una partita, le altre bene o male sono state partite come tante, poi non dimentichiamoci mai degli avversari che abbiamo davanti. Abbiamo affrontato squadre fortissime”.

Ma da Berlino a oggi, tante cose sono cambiate. “Avere il piacere di gioire, veder vincere il proprio compagno. In questo momento la cosa più importante è far sentire che stiamo apprezzando il loro attaccamento alla maglia, il loro spirito e il loro impegno. È una cosa che dobbiamo riconoscere, sono qualità enormi, poi il risultato spesso ne è una conseguenza. Domani alla Francia verrà facile tentare di vincere la partita, noi non dobbiamo fare riflessioni. Sono sicuro che andremo a fare la partita che dobbiamo fare, proprio per dedicarla a tutte quelle persone che ci vogliono bene”.

Dopo la parte finale di Bruxelles, quella di domani potrebbe essere l’occasione per Kean dal primo minuto. “E’ possibile che possa essere della partita, è uno bravo a tenere palla addosso, a fare la boa che poi aspetta il calciatore a sostegno. Chi può essere il nostro Sinner? È bene non fare mai paragoni, un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio. Maldini mi dà l’impressione di avere il colpo facile, la sostanza di poter creare qualcosa di super facile ed esclusivo”. 

L’attenzione è altissima, la voglia di far bene in un San Siro sold out, rende granitico l’umore della nazionale. Ci basta un punto per chiudere primi, ma di sicuro, l’Italia ci proverà ancora. Perché il bello, deve ancopra venire.