Il Napoli stuzzica l’Inter: prova a prendermi

Nella foto: Khvicha Kvaratskhelia-Benjamin Pavard (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Carlo Bianchi

La sconfitta della scorsa settimana al Maradona pare abbia intensificato il fenomeno del bradisismo umorale fra i tifosi napoletani. Ora la situazione pare essere tornata alla normalità anche grazie al non impegno partenopeo nelle coppe, la tensione è ancora nell’aria ed i sismografi sono attenti a registrare la benchè minima oscillazione. Napoli che torna al Meazza dopo la vittoria contro il Milan ma che si ritrova di fronte a distanza di una settimana ancora maglie nerazzurre, ma da non confondere con quelle del Pisa, Bisceglie o Gladiator.  Sono quelle dei Campioni d’Italia in carica. Ci ha pensato comunque Antonio Conte a raffreddare gli animi nella sua conferenza stampa post Dea nella quale per ben tre volte tre ha pronunciato la frase “piaccia o non piaccia”, una chiara indiretta (o diretta?) agli addetti ai lavori che identificavano la compagine azzurra come la favorita al titolo. Sbandierando la sua onestà intellettuale ha dovuto ammettere di aver affrontato una squadra più forte, meglio strutturata non disdegnando comunque da par suo di ricordare all’ambiente l’abissale divario dalla prima registrato nella scorsa stagione. 

Il Presidente De Laurentis lo contattò per mettere ordine dopo il fallimento dei tre tecnici succedutisi in panchina, ha ottemperato ai desiderata del suo tecnico approvando nuovi investimenti attraverso un grande sforzo economico. Di certo la botta presa non è stata indolore, soprattutto nel punteggio come nella gara d’esordio contro il Verona. L’occasione che si presenta contro la seconda in classifica ad un solo punto non da adito a recriminazioni di sorta ma solo alle giuste riflessioni. Napoli che per sua fortuna recupera per la partita di domenica quel Lobotka che gli è “mancato assai”. Sul fronte Inter dopo la soffertissima vittoria in Champions League ed il turn-over che Inzaghi pare voler applicare soprattutto in Europa, la situazione sembra più fluida e sotto controllo. Nella partita di San Siro si vedrà la formazione migliore dando l’assalto a quel primo posto che significherebbe una buona iniezione di fiducia prima della sosta delle nazionali. Il rientro a tempo pieno di Calhanoglu rappresenta un fattore importante anche per dare maggiore equilibrio al centrocampo oltre che una migliore copertura alla difesa. Nel suo ruolo si sono succeduti sia Barella che Zielinski oltre ad Asllani ma nessuno ha dato l’impressione di essersi calato appieno nel ruolo. Il Vesuvio è pronto a sbuffare per l’ennesima volta, geofisici e vulcanologi rimangono allerta poiché ai primi brontolii della terra il sismologo Antonio certamente li contatterà.