Spalletti si gode l’Italia: “Siamo sempre più squadra”

Massimo Ciccognani

UDINE Ci voleva questa vittoria così netto e schiacciante per ribadire che Parigi non era stato un caso e neppure Budapest. In mezzo il pari interno con il Belgio frutto di situazioni particolari dopo una partita dominata. Come stasera, Spalletti gongola, con la sua Italia ad un passo dai quarti e di conseguenza alla prima fascia del sorteggio mondiale. “Loro sono stati bravi come atteggiamento di squadra nel primo tempo, pochissime volte li abbiamo sorpresi con la palla di Di Lorenzo per Retegui. Gli spazi erano stretti, potevamo tirare fuori più volte ma esserci presentati così tante volte davanti al portiere è sintomo che i ragazzi hanno fatto una grande gara”. 

Italia in crescita costante, ma è nelle vittorie che magari si va a cercare qualcosa su cui c0’è bisogno di lavorare. “Questa tanto rammentata leggerezza non diventi poi superficialità o presunzione. Il gol lo potevamo evitare per come l’abbiamo preso, anche se poteva esser fallo ma non dovevamo nemmeno dargli quell’occasione lì visto che avevamo mostrato tanta differenza sul campo. La pesantezza diventa poi più difficile e ti affossa”.

Quattro partite e Italia a dieci punti, difficile da imaginare dopo l’europeo. “Vuol dire che ne ho lasciato 2 da parte. Si gioca per fare il massimo e si lavora in maniera seria su quello che si è visto. Bisogna essere bravi e un po’ fortunati a vedere crescere questi ragazzi ma l’Italia avrà sempre 20 calciatori pronti a giocare questo tipo di partite con umiltà e sofferenza. Poi se si vede anche un bel gioco fa piacere e non era facile. I centrocampisti sono coloro che mettono sempre a posto anche le cose, noi ce li abbiamo parecchio forti. Frattesi e Tonali hanno fatto vedere di essere di categoria e aspettiamo Barella a cui andrà fatto un po’ di spazio perché è davvero forte e bisognerà trovare una soluzione per farli convivere”. 

Spazio ai singoli, a cominciare da un Dimarco super come Di Lorenzo. “Si possono fare elogi a tutti perché hanno fatto vedere giocate di qualità e rincorse a perdifiato per il compagno. Dimarco è dentro questo ragionamento di squadra che vuol dire collettivo forte, poi quel piede lì ce l’hanno pochi. Di Lorenzo è questo perché ho insistito tanto nello sceglierlo, perché questo è il suo valore. Un giocatore super forte come lui ti porta a metterlo in campo anche quando hai il dubbio. Sa far tutto ed è di livello top. Lo arretri e ti fa doppietta e poi è un vero professionista. Noi dobbiamo andare dietro questa teoria sapendo riconosce coloro che sono giocatori seri. La troppa qualità a volte confina con la presunzione invece devi sempre rimanere umile nel fare le cose”.

Diverso il discorso su Ricci e Fagioli, impatto diverso sulla gara. “Fagioli ogni tanto trascina un po’ la palla e non si accorge della densità che gli fanno addosso. Ha giocato una buonissima partita, ha perso quella palla lì che l’ha messo in difficoltà facendolo giocare con un po’ di apprensione. Non era più tranquillo ed è per quello che l’ho tolto. Ricci ha fatto vedere un’altra volta di saper giocare in quel ruolo lì”. 

La crescita di Retegui non lo sorprende. “È un calciatore forte ma anche un ragazzo serissimo. Dentro l’area di rigore è micidiale e ora ha imparato a relazionarsi di più con la squadra. Diventerà un top e sta entrando nelle dinamiche di professionista. È meno individualista e ora è perfetto”.

All’Europeo è mancato Tonali e la differenza si è vista. “Tonali è immenso per quello che sta facendo. È incredibile, la partita può durare quanto gli pare per lui. Quando parte accende la macchina a mille e quando la spegne va a mille lo stesso. Forse deve ancora scaricare un po’ di rabbia da quanto ha accumulato dall’anno scorso”.

E all’appello manca Barella. “Può giocare da 10, così come Frattesi che si sta muovendo bene. Sulla partenza da fermo non è un giocatore come tanti altri ed è un casino stargli dietro. Poi quando i ragazzi sono intelligenti gli spazi se li trovano da soli”.

Felice invece per gli esordienti e per i tanti giovani lanciati. “Questi ragazzi hanno fatto vedere di meritare la Nazionale. Dopo l’Europeo ho voluto ringiovanire un po’ ma hanno dimostrato di sapersi prendere le responsabilità vere. In questo momento abbiamo fatto vedere dei calciatori affidabili però l’U21 è piena di piccoli talenti che possono venire fuori. Abbiamo dei giocatori giovani per il futuro nelle Nazionali giovanili e ora si è aperta una nuova possibilità per la nostra squadra. Maldini ha giocato pochi minuti ma ha dimostrato di saper fare tutto. Abbiamo anche Baldanzi che possiamo portare, come Chiesa e Zaniolo anche”.

Appuntamento a novembre con il doppio Belgio a Bruxelles e Francia a Milano. Ma il futuro dell’Italia è già scritto ed è appena cominciato.


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