Massimo Ciccognani
UDINE L’emozione si fa strada in Luciano Spalletti alla vigilia di Italia-Israele di domani allo Stadio Friuli, perché è da qui che ebbe inizio la sua carriera. “Territorio bellissimo – esordisce il Ct -, sono stato fortunato ad arrivare qui nel corso della mia carriera, il patron Pozzo è un presidente forte che mi ha insegnato molto. Sono contento di essere qui in questo stadio, avrei voluto farlo in circostanze migliori, il calcio è gioia e il clima non è proprio questo. Speriamo si arrivi alla pace in questo pezzo di terra. La partita è carica di difficoltà perché sono una buona squadra, sanno giocare a calcio, ci sarà sempre da stare in ordine e in equilibrio, ce lo hanno dimostrato già all’andata. Andremo a scegliere la formazione migliore per questo. C’è qualche situazione legata agli ammoniti ma non farò troppi cambi in questo senso”.
Spalletti crede molto nei suoi, li testa giorno dopo giorno. “Il gruppo sta lavorando con grande impegno sulla retta via del sudore, del sacrificio, dell’attaccamento alla maglia, ci fanno vedere cose belle. Le difficoltà è che qualsiasi crescita non ha mai gradini facili, bisogna sempre riproporre quanto fatto in queste due partite. Nel calcio un episodio poi può buttare all’aria tutto quanto di buono fatto. C’è sempre da imparare qualcosa dalle partite che scorrono”.
Sulla formazione, una sola certezza. “Di sicuro gioca Vicario in porta, ma stavolta è difficile dare indicazioni, la partita è delicata. Fagioli merita spazio, sa giocare a calcio e si sta impegnando molto, però la formazione stavolta ve la darò domani. Se può giocare con Ricci? Sì possono giocare assieme, gli ho dato il ruolo davanti alla difesa perché il centrocampista cura di solito quel pezzettino lì, se fa corsa difensiva e ha un po’ di impatto e corsa secondo me poi si va ad acchiappare più cose da quel ruolo. Poi si deve saper giocare a calcio e saper cambiare la diretazione del gioco, serve facilità nel scrollarsi dalla marcatura, c’è bisogno da lì di farlo diventare un trampolino quel settore di campo lì, la palla deve rimbalzare da una parte all’altra da quel settore lì”.
Massimo rispetto per Israele. “Li conosciamo tutti uno per uno e un paio sono forti, gli abbiamo dedicato anche dei video per approfondire la conoscenza dei giocatori. Israele sa giocare a calcio e a metà campo sa giocare, sanno disimpegnarsi e fare cose eccellenti. Sarà una partita difficile come all’andata. Spero che la squadra riesca a prendere in mano la partita, non avranno lo stesso atteggiamento dell’andata o della gara con la Francia, in alcuni momenti aspettano con un blocco basso unico, altre volte ti vengono a prendere. Bisognerà interpretare i loro collocamenti. Poi saranno fondamentali le giocate tra i reparti fatte con qualità e precisione, senza troppi riferimenti alla linea difensiva. Dovremo fare un po’ di superiorità intorno alla palla poi andare 10 metri sotto e 5 sopra senza sostare e dare punti di riferimento”.