Italia verso Belgio e Israele. Spalletti: “Ora serve solo continuità”

Nella foto: il Ct Luciano Spalletti

Riecco la Nazionale tornare in campo per la seconda tornata di Nations League. Azzurri a punteggio pieno dopo due giornate dopo aver battuto la Francia a Parigi e Israele a Budapest. Gli Azzurri sono attesi alle prime due gare interne della competizione, giovedì sera all’Olimpico di Roma contro il Belgio e lunedì prossimo a Udine contro Israele. Per gli Azzurri, parola d’ordine continuità, come ribadito da Luciano Spalletti nella prima conferenza dal ritiro di Coverciano. “All’inizio c’era da cambiare qualcosa, ora la parola d’ordine è dare continuità. I nostri campioni hanno campito che sfruttare bene queste giornate azzurre gli fa bene anche per il futuro nella loro squadra. Ho visto che dopo aver fatto bene nelle gare di settembre i giocatori dell’Italia hanno fatto bene anche con la loro squadra. Il campionato poi dà sempre delle alternative, alcune le abbiamo viste qui. Poi ci sono gli infortuni che tolgono qualcosa, ma secondo me dipendono più dalla pressione psicologica che da cause muscolari. Stamattina li ho visti belli entusiasti e questo mi fa piacere, si va a giocare con fiducia”. 

Problema di stretta attualità, non solo in Italia, è legato ai troppo infortuni, complice le troppe partite giocate. “Bisogna fare una diversificazione – continua Spalletti -, ci sono squadre che non sono attrezzate e non hanno 25 giocatori come altre. Ci sono però squadre che hanno a disposizione 25 giocatori. Poi il discorso va sempre lì: si trattano sempre alcuni giocatori come calciatori di seconda fascia e loro questa idea di commentarli così la subiscono un po’. Squadre come Inter, Juventus o Milan hanno calciatori a disposizione per giocare più partite. Per me non si gioca troppo, bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare anche chi è dietro, far crescere tutti. Però quando non si fa risultato si dice che è colpa delle scelte, delle riserve, non si favorisce questa crescita. Se si continua a fare questi ragionamenti vuol dire restare attaccati a degli alibi: si può giocare spesso e fare un calcio di alto livello, è chiaro che poi vanno valutati anche gli avversari”.

Tra le novità di questo raduno, ci sono i nomi di Maldini e Pisilli. “A noi un po’ manca il calciatore con la purezza tecnica, Daniel Maldini ha corsa, fisico, belle giocate, sa giocare benissimo anche se qualche volta si assenta. Gli ho trovato una crescita abbastanza importante, vediamo che effetto gli fa stare qui questa settimana. Pisilli? Mi sembra proprio un bel centrocampista. Mi diceva De Rossi quando lo allenavo, nelle partitine fa sempre gol, è uno che ha frequenza, energia e merita di stare qui con noi”.

Col nuovo modulo (3-4-2-1), sulla carta porte semichiuse per Chiesa e Zaccagni. “Un po’ sì, un po’ no. Zaccagni ieri ha fatto un gol da seconda punta. Chiesa nella Juventus di Allegri ha spesso giocato in quel ruolo lì e io lo vedo in quel ruolo. C’è bisogno che capisca determinate cose, ma secondo me lo può fare. Zaniolo con Gasperini fa la seconda punta ed è dentro il campo. Basta vedere che hanno piacere a stare dentro, non hanno il timore di sentire il fiato del difensore dietro il collo. Perché quando giochi esterno è diverso, hai una prospettiva diversa e ti rendi sempre conto di ciò che sta per avvenire. Stare dentro qualche volta vuol dire perdere di vista il difensore e ci vuole qualche caratteristica in più. I giocatori citati lo sanno fare e a casa abbiamo lasciato diversi ipotetici convocati”.

Analogo discorso per i difensori, vista la convocazione di Gabbia ma non di Gatti. “Gabbia ha fatto vedere di saper comandare il reparto difensivo, è molto attento e intenso, è uno che mantiene la linea alta, parla spesso con i compagni, lo abbiamo convocato con piacere e ci fa piacere che ci sia un milanista visto che non ci sono tanti italiani nel club. Gatti aveva un problema da mettere a posto, doveva recuperare e noi abbiamo scelto di avere giocatori sani. Ieri sera la Fiorentina ci ha detto subito di Kean e quindi difensivamente siamo a posto. Noi per far bene forse dovremmo avere qualche giocatore offensivo in più, a voler essere pignoli”.

Due partite da vincere per poter provare a novembre altre soluzioni senza l’assillo del risultato a tutti i costi. “Valutazione corretta, potrebbe essere così. Ma gli altri non sono d’accordo. Dobbiamo riproporre la consistenza vista a settembre, una squadra che deve confermare di saper lavorare da squadra. Dobbiamo essere un gruppo forte, in questa squadra molti calciatori sanno fare gol, anche i difensori. Abbiamo fatto vedere questo equilibrio nelle rotazioni, nello scambio di posizioni e si va avanti così. Si tenta di rafforzare questi concetti. I giocatori hanno fatto subito vedere di voler andare in una certa direzione dopo la sconfitta contro la Svizzera. C’è da riconoscere queste reazioni importanti e da sottolinearle”.

Intanto Spalletti si gode un Retegui in stato di grazia. “Io sono contento quando vedo i giocatori crescere. Mateo ci aveva già dimostrato di essere un professionista straordinario e un goleador affidabile, è un giocatore esperto della nostra Nazionale in quel reparto lì, un calciatore forte. Chiaramente se fanno gol aumenta l’entusiasmo e riescono cose ancora migliori”. 

Anche in mezzo Fagioli e Ricci stanno crescendo tanto. “Sono entrambi giocatori molto moderni, potrebbero fare entrambi tutti e due i ruoli. Noi abbiamo due partite: io non voglio far pensare che preferisco più uno all’altro. In questo ruolo di ct la prima cosa che devo saper fare è far credere ai giocatori che gli voglio bene. Poi ne devo scegliere undici e andrò a farlo: Ricci ha un po’ più di dinamismo, da raggio d’azione un po’ più lungo. Fagioli un po’ più bravo nello stretto, ma tutti e due sono giocatori tecnici, con cambio di gioco e visione di gioco. Forse Ricci ha un po’ più d’impatto senza palla, ma Fagioli ha fatto vedere di avere queste visioni palla al piede a cui gli altri non arrivano: ha pulizia di gioco e la capacità di andare oltre. Io sono tranquillo con entrambi in quel ruolo lì. Ricci l’avevo convocato precedentemente, per Fagioli mi avevano criticato perché l’avevo portato senza mai giocare ma credo in lui”. 

Spalletti potrebbe prendere molto dall’Atalanta. La crescita di Retegui, l’inserimento di Zaniolo, c’è Ruggeri e presto torneranno a disposizione Scalvini e Scamacca. “In effetti è così. L”Atalanta è un modello di calcio in generale, Gasperini è un allenatore molto stimolante, da conoscere e da andare a scoprire. Sono andato a vederlo un paio di volte e non dice molte cose, è un amico e l’Atalanta ci sta mettendo a disposizione molti dei suoi calciatori. Siamo contenti, ha un modo di fare calcio molto europeo con giocatori fisici e di struttura. Poi c’è anche questo fatto che ora ha uno stadio capace di rappresentare bene il nostro paese: si vedono in Champions partite in impianti che non si possono più vedere. Bisogna fare questi stadi e non è solo una questione di calcio, è una questione sociale. Vedere certe partite in certi stadi fa tristezza e bisogna fare in fretta nel mettersi al passo con i tempi. Le persone vogliono vedere le partite e per questo bisogna rifare gli stadi”. 

Intanto si comincia giovedì all’Olimpico contro il Belgio di Domenico Tedesco. “E’ un bell’esame, è una squadra forte. E’ una tra le più forti a costruire la linea difensiva, sono davvero forti dal punto di vista della qualità e delle conoscenze di gioco. E’ vero che manca Lukaku, ma hanno gente che si butta nello spazio che può diventare ancora più imprevedibile. Lukaku è Lukaku, ma a volte un giocatore che non dà riferimenti può metterti ancora più in difficoltà. Spesso mi sono divertito a chiedere ai miei difensori: meglio marcare Ibrabimovic e Messi? E tutti o quasi tutti ti dicono quello fisico perché hanno possibilità di toccarlo. Tedesco è un grande, ho avuto possibilità di conoscerlo e fa vedere di essere un allenatore che ha le sue idee, non si lascia influenzare da qualche lamentela. Sarà una bella gatta da pelare”. 

Già, ma lo è anche l’Italia. Per tutti, non solo per il Belgio.

DAL CAMPO Sono ventitre i convocati da Spalletti con Lorenzo Lucca che in queste ore ha preso il posto di Moise Kean con Moise Kean alle prese con una lombalgia. Questo l’elenco completo dei convocati:

Portieri: Michele Di Gregorio (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Guglielmo Vicario (Tottenham);
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Caleb Okoli (Leicester), Destiny Udogie (Tottenham);
Centrocampisti: Nicolò Fagioli (Juventus), Davide Frattesi (Inter), Lorenzo Pellegrini (Roma), Niccolò Pisilli (Roma), Samuele Ricci (Torino), Sandro Tonali (Newcastle);
Attaccanti: Lorenzo Lucca (Udinese), Daniel Maldini (Monza), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta).