Juve, occasione persa: 1-1 col Cagliari

Nella foto: Dusan Vlahovic (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Augusto Riccardi

TORINO La Juve cercava tante cose in quest’anticipo dello Stadium, ma alla fine il pranzo è rimasto indigesto, perché è finita 1-1 una partita in totale controllo da parte dei bianconeri. Avanti con Vlahovic su rigore, la squadra di Motta ha sprecato mancando il raddoppio. Nella ripresa altre occasioni, tutte sprecate, fino a cinque dalla fine quando il Cagliari, sempre su rigore, ha ristabilito le distanze. Un pranzo amaro per la Signora.

Ancora Vlahovic La Juve sembrava viaggiare come un jet in alta quota, pilota automatico inserito e controllo a 360 gradi del Cagliari. Mai pericoloso. I sardi si difendono con ordine, ma quando Luperto tocca con la mano un pallone schizzato dopo un contatto con Gatti, sembra dover finire sotto il rullo compressore bianconero. Vlahovic trasforma dal dischetto, la Juve continua a produrre ma senza trovare la via della rete. Se vogliamo la vera pecca di questi novanta minuti.

Rigorosamente Cagliari I sardi hanno poco da perdere, e giocano la ripresa con maggiore intensità, anche se le occasioni per passare sono solo bianconere. prima con Conceicao, poi con Vlahovic, ma in entrambi i casi Scuffet c’è. Il Cagliari comincia a guadagnare qualche metro, Marin su punizione per poco non gela lo Stadium. Gatti si abbassa per evitare il contatto col pallone e per poco non inganna Di Gregorio che si salva con maestria. Vlahovic potrebbe chiuderla, ma da due passi spedisce clamorosamente alto. Finale che sembra scritto, con la Juve che rallenta, paga del risultato, convinta ormai di averla in pugno. Errore grossolano, perchè i sardi invece ci credono e con la forza della disperazione si fanno sotto. E a cinque dalla fine, matura la beffa. Contatto in area Douglas Luiz-Piccoli, Marinelli fa proseguire, ma lo richiama il Var e dopo la visione indica il dischetto. Trasforma Marin con una botta sotto la l’incrocio. E’ l’1-1 finale, che getta nello sconforto la Juventus ed esalta il cuore sardo.