LaLiga. Silenzio, c’è il derby di Madrid

Nella foto: il tecnico dell'Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone (foto Imago/Image)

Carlo Bianchi

Un derby è sempre un derby, ma quello che si appresta a mettersi in moto domenica al Civitas Metropolitano, è un derby che vale tantissimo. Basta guardare la classifica, dove continua a volare il Barcellona del nuovo corso targato Flick. Una macchina quasi perfetta, escluso lo scivolone in Champions a Monaco, ma con l’attenuante di aver giocato la partita in dieci uomini. Nell’utlimo tiurno i blaugrana hanno faticato e non poco per ridurre ai minimi termini il Getafe, solo quattro punti in classifica rispetto ai 21 della formazione catalana. Ma tanto basta per chiudere il conto con un partita che si era fatta complicata, risolta dal guizzo del solito Robert Lewandowski che a dispetto dell’anagrafica, continua a volare alto tra i marcatori.

Barcellona che ha già un vantaggio di quattro punti sulla seconda, il Real Madrid, che con il solito brivido finale, ha ridotto ai minimi termini l’Alaves al Bernabeu, senza l’ultima stella, quella di Lilyan Mbappé, di cui riferiamo in altro servizio. 

Alla spalle della casa Blanca, c’è l’Atletico, i cugini Colchoneros che ancora una volta in zona Alvarez, hanno risolto la trasferta di Vigo contro il Celta. E domenica, al Civitas Metropolitano, c’è il derby dei derby, che sicuramente non vale il Clàsico, ma che ha sempre il suo fascino. Che era forte ai tempi del Vicente Calderon, ma che promette spettacolo e scintille anche nella nuova casa dell’undici del Cholo Simeone.

Derby che vale moltissimo, con il Barcellona che va a Pamplona contro l’Osasuna alle 21 del sabato spagnolo, sperando di mettere pressione alle avversarie. Al Real, che continua ad accusare problemi evidenti con gli infortuni, il compito di invertire la tendenza. Ma il derby è sfida maledettamente difficile, di quelle impronosticabili. E nel catino rumoroso di Avenida de Luis Aragones a San Blas-Canillejas,  parte forte del sostegno della gente di fede colchoneros che il derby con i “reali” del Madrid, lo vive sempre come una questione di vita o di morte. Vedremo. Sfida impronosticabile, aperta a tutti gli sbocchi ed imprevibili sviluppi, con il Real voglioso di non perdere terreno dal Barcellona, ma con l’Atletico che in silenzio mette la freccia, per operare il sorpasso che varrebbe il secondo posto. Basta? Certo che sì. Ma adesso, la parola, lasciamola al campo, che di solito non mente. Sudore e passione: andiamo a vedere chi la spunta. 

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