Inter con personalità: 0-0 a Manchester

Nella foto: Erling Haaland - Credit Uefa - (Photo by Alex Pantling - UEFA/UEFA via Getty Images)

Armando De Paolis

La rivincita di Istanbul finisce come era iniziata, a reti inviolate, con l’Inter che tiene botta davanti al Manchester City. Gioca con personalità la squadra di Inzaghi, senza paura, a viso aperto. Ha le sue buone occasioni, come le ha avute il City, ma nessuna delle due è riuscita a trovare il gol. Alla fine uno 0-0 che accontenta tutti.

La rivincita Quindici mesi dopo City e Inter tornano ad affrontarsi, a Istanbul fu la finale Champions, stavolta solo il primo, ma importante appuntamento della prima giornata. Confermate le indiscrezioni della vigilia. Il Manchester City di Guardiola si schiera con il solito 4-3-3, con Ederson tra i pali, Dias e Akanji centrali di difesa, Lewis a destra, Gvardiol dalla parte opposta. In mezzo De Bruyne, Rodri e Bernardo Silva, davanti, accanto ad Haaland, Savinho e Grealish. Nell’Inter, solito 3-5-2, non c’è Lautaro Martinez, coppia d’attacco affidata a Thuram e Taremi. Alle loro spalle, in mezzo ci sono Barella, Calhanoglu e Zielinski, con ai lati Darmian e Carlos Augusto. Dietro davanti a Sommer, agiscono Bisseck, Acerbi e Bastoni. A Etihad fischia lo svedese Nyberg.

Inter con personalità Non ha paura e affronta la sfida a viso aperto la formazione di Inzaghi in un primo tempo dominato dall’equilibrio anche se il possesso premia la squadra di Guardiola. L’Inter c’è, gioca con attenzione e acume tattico, provando a sfruttare la velocità di Thuram, mentre il City si fa vedere con Haaland in un colpo di testa alto e con l’ultima occasione della prima frazione capitata a De Bruyne che al omento della conclusione viene chiuso da Calhanoglu e Sommer in uscita. Per il belga anche l’infortunio.

Inter senza problemi De Bruyne non ce la fa e resta negli spogliatoi, dentro Gundogan. Fuori anche Savio per Foden. L’Inter gioca attenta, il City fatica a trovare lo spazio per offendere. Arriva il momento di Lautaro nell’Inter. Gran possesso City che porta alla conclusione Foden, Sommer c’è. Ma la palla gol ghiotta capita a Mkhitaryan che su una veloce ripartenza, da centro area, spedisce fuori in maniera clamorosa. Torna a premere il City, con Sommer che neutralizza su Gvardiol, mentre Guardiola gioca la carta Doku a dieci dalla fine, mentre Frattesi prende il posto di Calhanoglu. Fiammate City, mira imprecisa e mai pericoli per l’Inter con Foden troppo sprecone. Poi Gundogan stacca bene in area, conclusione tra le braccia di Sommer. Apprensione finale per l’Inter con il City che spinge ventre a terra. Quattro di recupero. Dove succede nulla. Per l’Inter, una bella partenza, con tanta personalità.