Domani Milan-Venezia. Fonseca sotto esame: “Fa parte del mestiere, il nostro obiettivo è solo vincere”

Nella foto: Paulo Fonseca (Foto Gino Mancini)

Paolo Dani

Il momento in casa Milan non è dei migliori, due punti in tre partite che dicono molto della pochezza espressa dai rossoneri. Domani c’è il Venezia in una settimana che prevede l’esordio in Champions contro il Liverpool e poi il derby. Paulo Fonseca sa bene che non c’è ritorno senza risultati. Domani altri 70mila a San Siro, l’arma da cui ripartire. “Dopo le prime tre partite avere lo stadio pieno è una grande dichiarazione d’amore dei tifosi, ma anche una grande responsabilità per noi di migliorare per renderli orgogliosi. Venezia, Liverpool e derby, sono tutte partite importanti, ancora di più in questo momento visto che non abbiamo vinto nelle prime tre partite. Vincere è importante sempre, sono fiducioso e concentrato. Poi penseremo a Liverpool e al resto. Io sotto esame? Sono sempre sotto esame, come ogni altro allenatore. Dipendo dai risultati, ma sono concentrato solo sul mio lavoro e non può essere altrimenti. Non leggo e ascolto mai quello che dicono dall’esterno”.

Cominciamo allora dal Venezia, con Fonseca che non si fida dei lagunari. “Il Venezia è una squadra pericolosa in contropiede, ma rispetto a Parma siamo cresciuti perché contro la Lazio siamo migliorati molto da quel punto di vista, incontrando poi altri problemi. Siamo preparati ad affrontare il Venezia”.

Theo e Leao sono tornati, hanno fatto ammenda dopo il loro comportamento all’Olimpico. Fonseca non chiarisce se saranno titolari o meno. “Non so se partiranno dall’inizio, ma sono tornati con un buon atteggiamento e hanno lavorato normalmente e con allegria”.

La parola chiave resta vincere, per superare il momentaccio. “Non so se esiste una chiave per superare questi momenti, continuo a lavorare con lo stesso entusiasmo e fiducia cercando di risolvere i problemi che abbiamo incontrato. Sono concentrato sulle soluzioni da trovare e sui giocatori. Difesa a tre? Non penso di giocare con tre difensori centrali. Parlando di sistemi di gioco, se guardiamo le grandi squadre il modulo è solo un punto di partenza perché poi le dinamiche cambiano in campo durante le fasi di gioco. Dinamiche e intenzioni sono più importanti di come si parte in campo”.

Non rimane che vincere, per allontanare la paura. “Ovviamente l’obiettivo resta vincere lo scudetto. Quello che vedo tutti i giorni è una squadra che crede in quello che fa e vuole migliorare, che lavorare con allegria. Io sono sempre fiducioso perché i giocatori danno segnali buoni e lavorano bene”. 

Calcio d’inizio a San Siro domani alle 20.45.