Diavolo di un Milan: via al nuovo corso

Nella foto: Alvaro Morata - Credit Uefa - (Photo by Alex Pantling - UEFA/UEFA via Getty Images)

Carlo Bianchi

Dalle parti di via Guido Rossi si cambia pagina, la guida tecnica affidata ad un signore della panchina come il mozambicano naturalizzato portoghese Paulo Fonseca dopo le passate esperienze allo Shakhtar (lì conobbe sua moglie), Roma e Lille. Il mercato lo fanno Furlani e Moncada ma il ruolo di Ibrahmovic rimane ancora un po’ nebuloso, consulente del presidente o …? Dopo un mese dall’apertura del mercato sono solo due i nomi fin qui confermati nonostante le molte trattative in atto. 

Il centravanti capitano della Roja Alvaro Morata (ritornato in Italia perché in Spagna a sua detta  non era sufficientemente considerato. Ma qui l’influenza della moglie Alice ha avuto il suo peso) oltre al centrale serbo Pavlovic proveniente dal Red Bull Salzburg (18 milioni + 2 di bonus). Per il resto ancora trattative in alto mare con indubbie priorità legate ad un centrocampista di talento (Fofana ha già dichiarato la propria disponibilità) oltre al miraggio Samardzic. 

In porta bisognerà trovare un secondo visto che Sportiello sarà assente per due/tre mesi (Scuffet l’alternativa?) mentre sulla destra si cerca l’alternativa a Calabria, visto che Florenzi sarà assente per quasi tutta la stagione causa infortunio. Emerson Royal in dirittura d’arrivo dal Tottenham. 

Si sa ormai da tempo che la proprietà americana come suo credo premia l’acquisto di giocatori sotto i 25 anni cercando fra l’altro di spendere una cifra ragionevole mai superiore ai 20-25 milioni come successo lo scorso anno con Pulisic, Reijnders e Loftus-Cheek. In partenza ci sono Thiaw (forse il migliore centrale l’anno scorso), Bennacer (destinazione Arabia?), Adli mentre il problema, come fra l’altro succede per altri club, sono i ritorni dai prestiti come quelli di Saalemakers, che il Bologna non ha riscattato, Origi dal Forest, Ballo-Touré dal Fulham, Traorè e Nasti da Palermo e Bari. La stagione si prennuncia quanto mai impegnativa. Maritorniamo al discorso diriugenza che è quello che più intriga. Scaroni non è altro che un Presidente travicello di Giustiniana memoria ma chi la fà da padrone è certamente Gerry Cardinale, fondatore di Red Bird Capital Partners, società americana con interessi nello sport e nell’intrattenimento. Lui non parla Italiano nonostante il cognome del padre e quello della madre che fa D’Annunzio. 

Vanta una pluriennale esperienza in Goldmann Sachs ed in appena tre anni Red Bird ha quadruplicato il patrimonio gestito. Sono passati due anni dell’acquisizione del Milan ma statene certi che l’obiettivo sarà come al solito valorizzare quanto in proprie mani per poi rivenderlo al miglior offerente. Lui crede nel metodo Moneyball che gioverebbe spiegare nei dettagli anche ai tifosi rossoneri che a suo tempo hanno storto il naso per l’accantonamento di un’icona come Maldini. “O tempora o mores” dicevano i latini.