Troppa Spagna: Italia matata

Nella foto: la sfortuna autorete di Calafiori (foto Imago/Image Sport)

Massimo Ciccognani

GELSENKIRCHEN Non era l’Italia che voleva Spalletti anzi, l’esatto contrario. Perché Spagna-Italia di stasera ha dimostrato che il divario tra le due formazioni è ancora netto, quasi abissale. A guardare i novanta minuti è sembrato di vedere un povero toro nell’arena che aspettava solo di essere matato. Così è stato, con l’Italia che ha avuto il solo merito di chiudere la prima frazione indenne visto l’assedio e le occasioni prodotte dagli spagnoli. A salvarsi è stato Donnarumma con almeno tre parate prodigiose che hanno impedito alle Furie Rosse di passare, ma la sostanza è rimasta la stessa, troppa Spagna per una piccola Italia. Il finale dice 1-0, timbrato dalla sfortunata autorete di Calafiori. Ma punteggio bugiardo.

Le scelte De la Fuente apporta una sola modifica allo schieramento vittorioso all’esordio contro la Croazia, con l’inserimento di Laporte che prende il posto di Nacho. Nel 4-3-3 del tecnico spagnolo, l’altro centrale è Le Normand davanti a Unai Simon, con Carvajal a destra e Cucurella a sinistra. Triangolo di centrocampo affidato a Pedri, Rodri e l’ex Napoli Fabian Ruiz, mentre il tridente offensivo passa per i piedi di Yamal, Morata e Nico Williams. Spalletti (4-2-3-1), non cambia rispetto alla gara d’esordio e si affida agli stessi undici, con Donnarumma tra i pali, Bastoni e Calafiori centrali, Di Lorenzo e Dimarco esterni. Intermedi Jorginho e Barella, davanti c’è Scamacca con alle spalle Chiesa, Pellegrini e Frattesi. Fischia lo sloveno Vincic.

Dominio spagnolo All’intervallo si poteva andare al riposo con un passivo pesante, ed invece è finito 0-0 come era cominciata. Ma è stato un calvario. In campo c’è stata solo la Spagna che ha giocato calcio piacevole, aggressivo, fatto di possesso e verticalizzazione che hanno mandato al manicomio gli azzurri. L’Italia ha sofferto come non mai, soprattutto i due esterni di difesa, Di Lorenzo e Dimarco che si vedevano sbucare Yalal e Nico Williams da tutte le parti. Pedri non riesce a correggere in rete sul centro di Williams che aveva crossato irridendo Di Lorenzo. Poi è stato Williams a trovarsi solo in area, ma pallone fuori dallo specchio della porta. Lezione di calcio, ma lo sapevamo quanto fossero bravi gli spagnoli. Per fortuna che c’è Donnarumma che chiude su una giraa di Morata, gran girata, e subito dopo si esalta e merita l’applauso anche dell’avversario, quando smanaccia in angolo una conclusione rabbiosa di Fabin Ruiz dai trenta metri. E l’Italia a guardare, e meno male che oltre a Donnarumma, se la sono cavata anche Bastoni e Calafiori. Lo 0-0 non rende merito alla Spagna, ma va bene così, anche se l’Italia non ha mai tirato in porta.

Sfortunato Calafiori Spalletti capisce che non è aria e prova a rinforzare gli ormeggi in mezzo inserendo Cristante e Cambiaso al posto di Jorginho e Frattesi. Ma la Spagna continua ad essere tanta, è in salute, gioca bene e si diverte. E la ola dalle tribune dice tutto. Pedri fa gridare al gol sulla prima palla della ripresa, poi gli spagnoli passano, anche se hanno bisogno di una sfortunata autore di Calafiori che devia nella proprio porta un centro di Nico Williams. Sbloccata la partita, la Spagna insiste e ancora Donnarumma protagonista, bravo ad alzare sopra la traversa una bordata di Morata, poi è Cambiaso a salvare a Donnarumma battuto. 

Acuto finale L’Italia continua a faticare anche se il coraggio non manca, o se vogliamo è la forza della disperazione a muovere gli azzurri. Nico Williams si libera di Cambiaso, destro a giro, palla sulla traversa. L’Italia si scuote solo nel finale quando i giri di lancette che mancano alla fine sono davvero pochi, manciate di secondi. Ma non basta per graffiare. Vince meritatamente la Spagna che vola agli ottavi. All’Italia, basterà un pari contro la Croazia a Lispia per poter brindare alla fase ad eliminazione diretta. Dimenticando stanotte dove non c’è nulla sa salvare.