Benvenuto Antonio

Salvatore Savino *

Finalmente la telenovela dell’allenatore del Napoli ha trovato il suo lieto fine. Proprio ieri infatti, il famoso annuncio presidenziale, ha confermato l’arrivo sulla panchina azzurra di Antonio Conte. Come da prassi ormai consolidata, ma che buona parte dei tifosi non riesce a comprendere fino in fondo, è partita la nuova Commedia dal titolo: “Lo sapevo, l’ho detto prima di tutti”. Sarebbe un gioco lezioso e fin troppo facile andare a riprendere dichiarazioni di tanti che, nei giorni scorsi: Conte non verrà mai, Conte? Adl quei soldi non li spenderà mai, Conte? È  già al Milan.  Qualcuno si era spinto anche oltre, puntando sui bilanci, forse non rammentando che proprio questo è un settore sul quale Adl è pressoché imbattibile. Altri sono entrati nell’ onirico, sognando il Gasp, o nella realtà virtuale, come chi ha visto Pioli o Italiano prima scelta del presidente. Già erano partiti nel frattempo i peana lacrimevoli delle ciucciuvettole, tornate in auge grazie alla vergognosa stagione appena terminata, che prevedevano per il Napoli un grande ridimensionamento, con la scelta di un giovane tecnico, che magari si sarebbe anche accontentato di un mercato volto al risparmio, fatto di cessioni importanti ma acquisti prospettici. Come è accaduto quasi sempre nella gestione De Laurentiis però, il presidente ha messo tutti a tacere, scegliendo uno staff di primo ordine, dal direttore, all’allenatore, e perfino il probabile nuovo team manager, che ritengo però avrà una rilevanza naggiore rispetto alle abituali mansioni del ruolo. Non vi sto a tediare con la trama della commedia che conoscete tutti, e che prevederà adesso che tutti lo avevano detto, che era chiaro che il presidente stava costruendo su Conte, eccetera eccetera. Del resto, negli ultimi giorni, non si sa perché, i media martellavano col fatto che il Napoli non aveva ancora il tecnico sulla panchina, e questo sarebbe stato una cosa quasi gravissima, perché per costoro dimostrava chissà quali manchevolezze da parte di De Laurentiis. Fatto sta, che ad oggi, io non so sulla panchina della Juve chi sia l’allenatore, così come non lo so della Lazio, così come non lo so del Milan, così come non lo so del Torino e così via. Però, quando non lo faceva il Napoli, il Napoli era una squadra allo sbando, mentre gli altri… Analizziamo invece il fatto che è meglio, cioè la scelta di Conte. Come già detto nei nostri precedenti appuntamenti, di certo il tecnico salentino faceva e fa parte del ristrettissimo novero degli allenatori top, e questo è innegabile. Al di là di tanti commenti se non negativi quantomeno destabilizzanti, è evidente che scegliere un tecnico di questo spessore è anche un ottimo parafulmine per la società, potendo sempre dire di aver preso il meglio, ma non è certo questa la motivazione della scelta. Fosse stato il motivo principale, si sarebbe scelto un altro, magari simile nei valori tecnici e professionali, ma meno “scomodo” nella interpretazione del ruolo. Voglio fare una premessa: per qualcuno, poiché del tecnico più vincente al mondo, con l’ennesima Champions vinta qualche giorno fa, a Napoli ( A proposito, anche all’epoca ci fu chi scommise che Carletto il vincitore non sarebbe mai venuto a Napoli ad allenare, e non credo che la scommessa sia mai stata incassata, anche se non prevedeva aspetto economico). A Napoli,dicevo, si è detto che era bollito, e voleva far fare carriera al figlio. Voglio quindi anticipare che nello staff di Conte c’è il fratello, e mi voglio augurare che non si dica che sia il motivo della sua scelta… Meglio sorriderci su, dai. Dopo un anno di tormento e di vergogna sportiva, Il Napoli ha scelto di ripartire alla grande, direi col botto. Conte e’ accolto, nonostante la forte identità bianconera, come la manna dal cielo, e l’attinenza con il nuovo direttore è casuale, ma cade a pennello: Il popolo azzurro voleva forse proprio questo prototipo di allenatore, un uomo che spinga la rosa ad allenarsi sempre con impegno e attenzione, che difenda sempre con orgoglio la maglia che indossa, elemento che forse è sembrato mancare nell’ultimo anno. Non sappiamo ancora quali saranno le scelte tattiche che Conte intenderà mettere in atto con il Napoli, del resto un tecnico del suo valore ha le competenze e l’autorevolezza verso lo spogliatoio per imporre il suo credo tattico, qualunque esso sia. Inoltre, ha giocato tanto a tre quanto a quattro, sia con la densità a centrocampo che con la sovrapposizione degli esterni. Dobbiamo solo attendere i primi allenamenti, e, prima ancora, le scelte di mercato che verranno effettuate dalla società, e da queste potremo cominciare già a capire qualcosa. Mai come quest’anno, sono certo che nulla verrà lasciato al caso, e che ogni cessione o acquisto avrà una sua base razionale. Non parlo di nomi per non cadere nello stesso tranello di cui parlavo prima: i ruoli da coprire e le coppie da formare sono nella testa di Conte e del suo staff, e ne parleremo soltanto quando sarà il momento. Voglio essere chiaro e sincero: io non ero un fautore della scelta di Conte, forse perché ormai ero abituato ad un calcio propositivo, di occupazione degli spazi, di gestione del possesso palla, e sulla carta Conte sceglie un modo diverso di giocare, rispetto appunto a quello che abbiamo visto a Napoli negli ultimi anni, fino allo spettacolo trionfale di Spalletti, ma sono pronto a ricredermi. Da tifoso del Napoli, voglio solo il bene degli azzurri, e Conte é di sicuro una garanzia. Non di vittoria obbligata naturalmente, ma d’impegno, orgoglio e passione. E  poi, chissà, tanto sole, tanto mare tanto cielo, spero, poco alla volta, magari travolgeranno il suo cuore, allontanando la tristezza del bianco e nero, riempiendolo di azzurro. Benvenuto, Antonio Conte, e impara a dirlo ogni giorno con noi: Forza Napoli Sempre 

* Scrittore, tifoso Napoli

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