Real-Dortmund, notte di stelle e di campioni

Credit Uefa

Massimo Ciccognani

LONDRA La finale è servita. Bella e inattesa. Domani sera a Wembley (inizio ore 21), tocca a Borussia Dortmund e Real Madrid giocarsi le loro carte per portare a casa la Coppa dalle Grandi Orecchie. Diciottesima finale per il Madrid che ne ha vinte 14 e va a caccia della “decimoquinta”, con Carlo Ancelotti che dal canto suo strizza l’occhio alla quinta Coppa. Dortmund che questa Coppa l’ha vinta solo una vinta, nella stagione 1996/97 battendo in finale per 3-1 la Juventus. Un palmares diverso, stratosferica per i Blancos, una bacheca infinita che domani Bellingham e soci vogliono arricchire con un altro trofeo. 

Partita difficile quanto delicata. non fosse altro perché i tedeschi in finale ci sono arrivati con merito, e con un pizzicodi aiutino da parte dei legni che hanno frenato in semifinale la rimonta del Paris. Un cammino indelebile per i tedeschi, altrettanto nitido per gli spagnoli che questa finale la sentono sempre più casa loro, come la Champions, visto che nessuno ha fatto come loro.

Dai tempi di Di Stefano, Pirri, Francisco Gento, l’uomo che ne ha vinte di più in carriera (6), Amancio, a quelli di Butragueno, Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos. Come tiu giri, la Coppa arriva sempre da queste parti. Come no te voj a querer, cantano i tifosi del Maderi, e allora, come fai a non amare questa squadra che da sempre conosce solo una parola: vincere. 

L’attesa corre sottilissimo sul filo di una sfida inedita che come ha sottolineato Ancelotti, è difficilissima anche da interpretare, perché i tedeschi sono squadra da rispettare. Lo hanno dimostrato nel modo come hanno tenuto testa al Paris Saint Germain nella doppia sfida di semifinale. Vanno rispettati, perché in gara secca sono capaci di fare quello che magari non sono riusciti a fare in una stagione di Bundes. 

Ma il favorito, al netto di cabala e tatticismi, è proprio il Real che la sua Liga l’ha vinta in maniera perentoria spazzando via le avversarie come il vento gelido della bora triestina. E poi c’è lui, Carlo Ancelotti da Reggiolo, l’uomo della Decima, quella di Lisbona dove vinse il derby Champions con l’Atletico, in un supplementare di gloria, dopo il pari all’ultimo respoiro di Sergio Ramos. 

Quella di domani, sarà l’ultima in carriera per Toni Kroos che a 34 anni ha deciso di dire addio al calcio. Finale Champion e poi l’Europeo con la sua Germania. Di Champions ne ha vinte cinque e strizza l’occhio alla sesta per pareggiare il conto con quelle vinte da Francisco Gento e rimanere nella storia del club di Madrid.

E’ la finale dei sogni, quelli del Dortmund che venbderebbe l’anima al diavolo pur di annacquare i sogni spagnoli, Blancos per vincere ancora, perché è l’unica cosa che sanno fare. L’attesa è finita. Borussia e Real, fate il vostro gioco. La storia, non può attendere.

COSì IN CAMPO

BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Hummels, Schlotterbeck, Maatsen; Sabitzer, Emre Can; Adeyemi, Brandt, Sancho; Fullkrug. All. Terzic. 

REAL MADRID (4-3-1-2): Courtois; Carvajal, Rudiger, Nacho, Mendy; Valverde, Camavinga, Kroos; Bellingham; Rodrygo, Vinicius.

ARBITRO: SLAVKO VINCIC (Slovenia)

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