UECL, domani Olympiacos-Fiorentina. Italiano: “Dobbiamo essere perfetti”

ANella foto: Vincenzo Italiano - Credit Uefa - (Photo by Harry Murphy - Sportsfile/UEFA via Getty Images)

Antonio Mengoni

La vigilia è serena, anche per esorcizzare l’amarezza della sconfitta dello scorso anno contro il West Ham. La Fiorentina riparte e ci crede e domani ad Atene va all’assalto della Conference. Vincenzo Italiano, scruta i suoi durante l’allenamento, li carica. “Anche quest’anno abbiamo onorato al meglio questa competizione che ci vede in finale dopo un percorso netto tra girone e gare successive – dice il tecnico -. Cercheremo di sfruttare un po’ di esperienza data dall’anno scorso: conosciamo pericoli e vantaggi che si possono avere. Dobbiamo interpretare questa partita come fosse l’ultima della vita perché nessuno ha la certezza di poterne giocare un’altra. Dobbiamo cercare di essere perfetti e avere il fuoco dentro. In una finale non devi sbagliare niente”. 

La Viola gioca anche per Joe Barone, prematuramente scomparso. “Commisso è carico ed è sempre un piacere vederlo – ha aggiunto Italiano – Appena arrivato ha fatto il discorso alla squadra, trasmette fiducia . Domani qualche goccia di sudore va buttata per lui, la sua famiglia e qualcuna in più per Barone e la famiglia di Joe, e per tutta la Fiorentina che ha perso un amico”.

Parola d’ordine riscatto dopo l’amarezza di Praga. “Tutti siamo più maturi, abbiamo più esperienza, conosciamo quella che è la preparazione e cosa necessita una finale. Questo per me è un vantaggio, poi in campo è un 50 a testa come tutte le finali. Arrivare a giocarle non è semplice e scontato e noi in due anni siamo riusciti a farlo. Sono percorsi difficili e ricchi di insidie. Esperienza ne abbiamo e domani dobbiamo farlo vedere. Io vivo questa partita con grande attesa. Sento e leggo quello che dicono, per noi è una sorta di rivincita. Domani non dobbiamo commettere errori, rimanendo attenti e concentrati. Lo scorso anno non abbiamo avuto un bell’epilogo, metteremo quell’amarezza per farla finire diversamente. Sappiamo che l’avversario è forte, di qualità e preparato: sarà tosta. Il mio sogno era raggiungere l’Europa con la Fiorentina e ci sono riuscito. Il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto notevolmente. Ripensando a Praga penso alle facce dei ragazzi al fischio finale e non vorrei rivederle domani. Per noi l’interpretazione della gara deve essere come se fosse l’ultima della carriera”.

Su come affrontare la gara non ha dubbi. “Servirà massima percezione del pericolo, concretezza e concentrazione su tutto ciò che si va a fare. Una grande attenzione al dettaglio. Non c’è tempo per replicare ed è una finale, quindi dico che servirà identità e furore agonistico. Quello non deve mancare, la partita è troppo importante. Loro sono una squadra forte. Prendi El Kaabi, ma sappiamo come affrontarlo. Per lui abbiamo portato catene e lucchetti. Loro hanno fatto un grande percorso. Se noi arriviamo imbattuti loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, arrivando in finale con prove di alto livello. Lui segna con regolarità e sa segnare in ogni modo, sta bene e sappiamo che è un punto di forza per il nostro avversario. Cercheremo di limitarlo, possiamo farlo con abnegazione e determinazione”.

Ultima è sul futuro, ma Italiano dribbla bene l’argomento. “Il mio telefono spesso è spento o spesso in silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. Siccome la semifinale non l’abbiamo giocata da tanto, dovevo solo concentrarmi su tutte le partite importanti. Il calcio è strano e certezze ne dà zero, pensiamo alla partita poi si valuterà tutto”. 

E allora, provaci ancora Fiorentina. E stavolta, alzala.

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