Tre “aspirine” per il Bayer: all’Atalanta l’Europa League

Nella foto: il trionfo dell'Atalanta - Credit Uefa - (Photo by Alex Pantling - UEFA/UEFA via Getty Images)

Armando De Paolis

Bella anzi, bellissima. Anche perché una finale così la potevi solo sognare. Ed invece è diventata realtà. L’Atalanta vince l’Europa League, batte 3-0 gli invincibile del leverkusen e scrive la storia. Dopo 51 partite consecutive di imbattibilità, il Bayer Leverkusen conosce la sua notte amara. La teoria dei grandi numeri, perché prima o poi doveva accadere. Ed è accaduto nella partita più importante, nella finale di Europa League contro l’Atalanta, che la Dea vince, dominando, segnando tre gol con lo splendido Ademola Lookman che stasera porta a casa il pallone più importante della sua carriera. perché vale la storia, per il nigeriano e per l’Atalanta.

Per scrivere la storia L’attesa è finita. Atalanta e Leverkusen vanno in campo per contendersi l’Europa League. Gli imbattuti tedeschi, 51 risultati utili consecutivi, opposti all’Atalanta che in Europa ha fatto benissimo, a cominciare dall’aver mandato a casa e battuto a domicilio il Liverpool. Bergamaschi senza l’infortunato De Roon. In campo le due squadre si presentano a specchio, 3-4-3, particolarmente offensivo per Gasperini che mette insieme Scamacca, Lookman e De Katelaere. In mezzo tocca a Ederson e Koopmeiner, con Zappacosta a destra e Ruggeri a sinistra. Dietro, c’è Musso tra i pali, a copertura Djimsiti, Hien e Kolasinac. Xabi Alonso continua ad esprimersi senza un centravanti di ruolo, con Boniface che parte dalla panchina. Così il tridente offensivo è formato da Wirtz falso nove, completato da Frimpong e Adli. Tra i pali c’è Kovar, davanti a lui Tapsoba, Tah e Hincapie. In mezzo Palacios e Xhaka, con Stanisic e Grimaldo esterni. All’Aviva Stadium di Dublino, fischia il romeno Kovacs.

Lookman stende il Bayer Alla fine del primo tempo, le “aspirine” sono tutte per i calciatori tedeschi. Irriconoscibili, mai in partita, stretti nella morda di un’Atalanta splendida e sontuosa sotto tutti i punti di vista. Incisiva, tonica, un capolavoro tattico cdi Gasperini che applica un pressing asfissiante che toglie fiato e iniziativa ai tdeschi. Che faticano a ripartire una volta in possesso palla. All’intervallo è 2-0 per la Dea, bello e meritato, timbrato dalla doppietta di Ademola Lookman che si trasforma in Re Mida perché ogni palla che tocca diventa oro. La sblocca dopo una manciata di minuti, bevendosi la retroguardia tedesca, inserendosi con i tempi giusti sul centro di Zappacosta, anticipando lo statuario Palacios che sembrava in attesa di un bus alla fermata. La qualità del Leverkusen non esce fuori, ed è sempre l’Atalanta a fare la partita. Perfetta, tanto che prima della mezz’ora, l’Atalanta trova anche il raddoppio che mette col sedere per terra i tedeschi. Lookman stavolta si mette in proprio, va via che è una bellezza, tunnel a Xhaka e palla sul palo lontano dove Kovar non può arrivare: 2-0. Sontuosa e micidiale. Il primo tempo è tutto in due parole.

Superman Lookman Il 2-0 dell’intervallo mortifica il Leverkusen che non si aspettava una partita del genere. Così Xabi Alonso rimodella i suoi, provando a dare peso alla sua prima linea. Manon bastano Boniface prima, Andrich e Hlozek poi, a dare sostanza ai tedeschi. Che continuano a soffrire, mentre il Gasp deve sostituire Kolasinac con Scalvini. Gasperini in corso d’opera si copre, ma senza mai rinunciare al controgioco, approfittando degli spazi che si aprivano nel momento in cui il Bayer ha avanzato il baricentro. E il controgioco la Dea ha finito l’opera. Ancora con Lookman, che manda al bar il suo angelo custode, prima di scaricare un sinistro micidiale che muore sul palo opposto: 3-0 e buonanotte ai suonatori. Tedeschi ammutoliti, ma c’è tanta tattica dietro questo trionfo. Gasperini se l’è studiata bene, ha annullato i tedeschi graffiando dal primo minuto, pressando alto, togliendo agli uomini di Alonso le certezze sulle quali avevano poggiatola stagione trionfale in Bundes. E dopo 51 partite, i tedeschi si arrendono ad un’altra italiana, visto che l’ultima sconfitta era arrivata lo scorso anno contro la Roma di Mourinho. E’ il primo trofeo nella storia della Bergamasca calcio. Il trionfo di una società che sa operare, e bene, sul mercato, vendendo ogni anno i pezzi migliori, facendo milioni e milioni di plusvalenze, ma senza mai perdere di vista la qualità del suo gioco. Il merito di un tecnico, Gian Piero Gasperini che innegabilmente sa insegnare calcio. E adesso anche vincere. E quando Kovacs fischia la fine, è un autentico delirio nerazzurro. Che la festa cominci. Nel segno della Dea della bellezza.

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