Massimo Ciccognani
La stagione d’Europa ci regala due grandi emozioni, l’Atalanta di Gasperini che accede alla finale di Dublino di Europa League, e l’alytrettanto splendida Fiorentina di Vincenzo Italiano che resiste a Briges e si regala la seconda finale di fila di Conference League. Ad attendere i bergamaschi ci saranno i neo campioni di Germania del Bayer Leverkusen che hanno sofferto, e non poco, contro la Roma che alla BayArena era riuscita a ribaltare il 2-0 dell’Olimpico e riaprire la qualificazione. Poi chiusa da uno sfortunato episodio, l’autorete di Mancini che ha rimesso in piedi i tedeschi che stavano crollando sotto i colpi giallorossi.Sarebbe stato splendido vedere due italiane in finale, ma non sempre il tempo dell’estate dura abbastanza per fare ciò che si vuole, e la summertime giallorossa è svilita ad una manciata di minuti dalla fine. Piegati da uno sfortunato episodio, come era stato anche nella gara di andata. Ma la Roma di Leverkusen, ha dimostrato cuore e coraggio. Peccato, perché uscire così fa male. E allora adesso forza con l’Atalanta che proverà ad ingrangere il muro delle 49 partite utili conseciutive dei tedeschi per portare a casa il trofeo. Non facile, però…
Come la Fiorentina che per il secondo anno consecutivo approda all’ultimo atto di Conference League: lo scorso anno fu il West Ham che a Praga si impose per gli errori finali dei viola. Stavolta ad attendere la banda di Vincenzo Italiano, ci sarà l’Olympiacos che se la gioca in casa, nell’inferno del Pireo. Ma questa Fiorentina ha tanto, tantissimo carattere da vendere. Lo ha dimostrato anche a Bruges dove ha resistito alle intemperie di un assalto belga per poi colpire al momento opportuno e regalarsi un’altra gioia. Nel nome di Joe Barone. Anche questa finale è tutta nel suo nome oltre che degli splendidi interpreti in maglia Viola.
Ma le notti d’Europa ci regalano un altro passaggio made in Italy, legato al nome di un vincente come pochi, Carlo Ancelotti (Credit Uefa) che ha portato il Real Madrid in finale di Champions League, riducendo ai minimi termini il Bayern Monaco in una partita largamente dominata, decisa nel finale dopo oil clamoros vantaggio tedesco. In due minuti, dall’88esimo al noventesimo, la banda del sor Carletto ha compiuto l’impresa che vale l’ennesima finale per l’alfiere di Reggiolo, l’uomo pacioso che quando alza il sopracciglio, sono dolori. Chiedere al Bayern Monaco che a due minuti dalla fine sentiva il profumo di Londra. Ma a Wembley va invece il Real di Ancelotti. Nessuno come lui. Il 10 giugno compoirà 64 anni, ed è l’allenatore più vincente del nostro calcio. Perché Carlo è il calcio. Tifiamo per lui oltre che per il legggendario Real Madrid, la stella cometa del calcio mondiale, illuminata di luce propria dalla grandezza di un uomo che sa di calcio come pochi. In carriera ha messo su una bacheca che vale un museo: 14 titoli da calciatore, 28 da tecnico. Quando si parla sdi fortuna, ci viene da ridere, perché quella non c’entra affatto. La qualità di Carlo è unica, perché trattare con i grandi campioni, appartiene a pochi. E lui è il capitano dei pochi. Sa gestire il gruppo come nessun altro, Carlo sa fare appassionare chi ama questo sport, ma soprattutto ci rende orgogliosi. Ha vinto ovunque, l’unico a portare a casa Scudetto in Italia, Premier League con il Chelsea, Liga con il Real Madrid, Bundesliga con il Bayern MOnaco, Ligue 1 con il Paris Saint Germain. La Champions poi, è casa sua, come è Casa Real. Il Madrid ne ha vinte quattordici e strizza l’occhio alla quindicesima. Lui ne ha vinte quattro (due con il Milan e altrettante con il Real). E’ la sesta finale in carriera, una sola persa, quella della maledetta notte di Istanbul. E adesso con la forza dei nervi distesi a caccia della manita. Ecco perché amiamo Carlo, perché è l’unico che sa parlare con i campioni, l’iunico che sa far accettare loro la panchina o la sostituzione. Perché parla sempre col cuore, e i suoi lo amano. Come noi.
Ancelotti, Gasperini e Italiano, tutti insieme appassionatamente sulle strade d’Europa, a caccia di un sogno che a fine maggiopuò diventare realtà. Ma di sicuro ci rendono orgogliosi di essere italiani. Vamos.