“Sarà perché ti amo”: l’abbraccio degli italiani d’America alla Nazionale italiana

Massimo Ciccognani

NEW YORK Un amore così grande, come quello per la Nazionale di calcio italiana. L’emozione è a tinte azzurre. E sono emozioni da brividi quelle provare dalla nostra Nazionale che in queste ore si sta dividendo tra i vari eventi organizzati a margine della sfida di domani sera contro l’Ecuador alla Red Bull Arena. Ieri sera gli azzurri sono stati ricevuti la Niaf, a Spring Palace, per un dinner promosso dalla National Italian American Foundation. Fondata nel 1975, la NIAF oggi rappresenta oltre 20 milioni di cittadini italoamericani che vivono negli Stati Uniti. Un abbraccio con la comunità italiana attesa da ben 19 anni, e che ha fatto capire quanto affetto ci sia per l’azzurro da queste parti. I nostri connazionali, non vedevano l’Italia dal 2005, esattamente alla vigilia del mondiale dell’anno dopo vinto in Germania, e oggi l’appuntamento si ripete alle porte di un europeo, guarda caso, da giocare sempre in Germania. E gli italiani d’America hanno dimostrato, erano oltre 1000 al Niaf, la fierezza di essere italiani all’estero. Emozionato quanto basta il presidente fedrale Gabriele Gravina. “Per la FIGC e la Nazionale, è un piacere e un orgoglio giocare negli Stati Uniti e poter condividere momenti speciali come questo con la comunità italo-americana – ha detto il numero della federcalcio -. L’accoglienza che ci avete riservato sia a Miami che a New York è stata eccezionale, abbiamo potuto toccare con mano l’entusiasmo e l’amore che nutrite verso uno dei simboli italiani più belli: la maglia Azzurra. Con questa tournée, che nasce da una progettualità trasversale (motivazioni sportive, culturali, commerciali e istituzionali), abbiamo gettato le basi per un ponte ideale che avvicini ancora di più l’Italia agli Stati Uniti”.

Un incontro che ha vissuto momenti toccanti con gli interventi di Robert Allegrini, presidente del Niaf, Giovanni Colavita, Ceo di Colavita Spa, Pierpaolo Monti, Country Manager Usa Intedsa San Paolo, e Fabrio Di Nichele, Console italiano a New York. L’inconyro ha inoltre permesso di raccogliere fondi per sostenere le borse di studio e il fondo sovvenzioni per le iniziative culturali, fa parte delle attività sociali promosse dall’associazione che riunisce la comunità italiana negli USA, come l’Anniversary Gala, che ogni anno a a Washington DC riunisce figure di spicco della politica, della finanza e della cultura del Paese, insieme ad illustri italoamericani.

L’ABBRACCIO ALL’ADIDAS STORE

E manco a dirlo, altro bagno di folla per la Nazionale in visita all’Adidas Store sulla 5th Avenue dove i tifosi azzurri si sono radunati per salutare i loro beniamini, strappare autografi e qualche selfie con i calciatori. La Nazionale è arriva nel cuore di Manhattan, intorno alle 10.30, e mentre i calciatori azzurri sfilavano uno ad uno insieme al tecnico Luciano Spalletti, sono stati accolti da “Sarà perché ti amo”, la canzone dei Ricchi e Poveri conosciuta in tutto il mondo, che sintetizza un amore senza confini. Il tutto con il tecnico Luciano Spalletti che si è improvvisato fotografo ed ha scattato alcune foto dai cellulari dei tifosi che si erano mischiati in mezzo al gruppo azzurro.

Cartoline da New York