Massimo Ciccognani
La storia non si cancella, rimarcata anche da Gianni Morandi che nel 1967 cantava la canzone di quel “ragazzo che come me, amava i Beatles e i Rolling Stones”. Senza distinzioni perché in effetti in quegli anni erano proprio Beatles e Rolling Stones a dominare la scena della musica rock e pop europea. Inglesi entrambi, i primi formati nei pressi di Londra, i secondi nella contea di Merseyside a Liverpool. Già, ma cosa c’entra tutto questo con il Clàsico tra Barcellona e Real Madrid? Poco, ma se vogliamo tanto. Semplicemente perché per questa partita, il Barça, ha scelto come logo, la “Tongue and Lips”, ovvero la celebre linguaccia, logo storico dei Rolling Stones stampata al centro della maglia blaugrana. E in tribuna, allo Stadio Olimpico del Montjuic, per questa prima assoluta, c’era proprio lui, Mick Jagger. Entusiasmo alle stelle, ma alla fine, Mick si è sentito cantare in faccia la celebre “Hey Jude” dei Beatles, perché a vincere il Clàsico, non è stato il suo Barcellona, ma il Real trascinato dalla doppietta di quel ragazzino vivace, di quel Jude che di cognome fa Bellingham da Stourbridge, nuova stella del calcio inglese. Che la linguaccia l’ha fatta, proprio in faccia a Jagger e al Barcellona.
La partita Fuoriclasse assoluto il giovane talento inglese, doppietta a Barcellona e Clàsico numero 255 che prende la via di Madrid. Eppure, l’ex City Gundogan, dopo una manciata di minuti, aveva messo la sfida in discesa per i blaugrana firmando il vantaggio. Meglio la squadra di Xavi nella prima frazione, con il Real attendista, a chiudere tutti gli spazi, anche se all’intervallo tiri in porta zero per i Blancos. Nella ripresa il Barcellona prova a chiuderla, Martinez centra il palo, con i padroni di casa che sembrano in controllo. Mai dire mai quando hai davanti il Real Madrid. Così sale in cattedra Bellingham a poco meno di venti dalla fine, con l’inglese che mette in vetrina tutto il suo talento. Gran botta da fuori, destro imparabile per ten Stegen: è il gol dell’1-1 che gela il Montjuic e gasa la squadra di Ancelotti. Che continua a crederci fino al recupero. Minuto novantadue: centro dalla destra di Carvajal per l’inglese appostato in area. Delizioso, imprevedibile e geniale colpo di tacco e palla che rotola in rete per i sorpasso Madrid. Deci gol in dieci gare per la stella inglese. E finisce qui, con la vittoria del Real che allunga in testa a quota 28 insieme al Girona vittorioso nell’anticipo contro il Celta Vigo per 10. Il Barcellona resta terzo a meno quattro dalla vetta e domani può essere superato dall’Atletico che è sotto di due e riceve in casa l’Alaves.