Paolo Dani
A San Siro c’è Milan-Lazio, ma per Stefano Pioli è prematura parlare di sfida scudetto. “È troppo presto, domani uno scalino in più verso l’alto”.
Eppure è già indicativa. Il Milan sta bene e vuole continuare a crescere. “Si può dire che stiamo bene. Vogliamo trovare continuità per fare bene in campionato e in Champions. Domani è la partita più importante. Abbiamo sempre vissuto con grande equilibrio: il derby non era la fine del nostro percorso, ma un nuovo inizio da cui ripartire. Ora non siamo perfetti, non siamo impeccabili, ma possiamo mettere in campo domani la nostra miglior prestazione. Siamo solo all’inizio della nostra scalata. Sono convinto della qualità e degli atteggiamenti dei miei giocatori. Dopo la prima sosta è cominciata un’altra stagione, con partite ogni 3 giorni: per stare in alto bisogna essere forti di testa, forti nell’organizzazione, forti individualmente”.
Fondamentale per l’entusiasmo, aver agganciato la vetta. “Non conta la vetta ora, ma la voglia di fare bene e di interpretare bene le partite. Non esistono partite facili e nemmeno partite impossibili. Sono contento di ciò che la squadra ha fatto in questi due giorni. A maggio vedremo. Sono quattro squadre in lotta per lo Scudetto con la Juventus favorita, perché non giocare le coppe di dà qualche punto in più”.
Lazio, avversario scomodo. “La Lazio gioca insieme da anni con un ottimo allenatore e ha delle linee di gioco riconoscibili, con grande velocità e grande qualità. Al di là del loro momento – e stanno bene – sono una squadra forte. Non difendono uomo su uomo, ma sanno essere aggressivi e indirizzare bene il gioco, quindi dovremo palleggiare bene”.
Per questo serve il miglior Leao, che troppo spesso fa arrabbiare Pioli. “Se uno sbaglia un passaggio non è che deve aver preso per forza sottogamba l’avversario… Da Rafa mi aspetto che ne sbagli sempre meno, questo sì”.