Massimo Ciccognani
Il ritorno in quello che per tanti anni è stato il suo stadio, è stato decisamente fortunato. Spalletti torna a Milano e conquista il primo successo della sua era in azzurro. Ucraina battuta a San Siro per 2-1 per effetto della doppietta di Davide Frattesi. Un lungo dominio, prima dei cinque minuti di blackout che hanno permesso all’Ucraina di accorciare. Ripresa a tratti di sofferenza, ma con due ghiotti palle gol fallite. Al triplice fischio di Hernandez, vince l’Italia, con un po’ di sofferenza, ma con pieno merito. Vittoria di peso, perché serve ad agganciare l’Ucraina al secondo posto dietro l’Inghilterra con una partita in meno.
Le scelte di Spalletti: c’è Raspadori in prima linea
Dopo il pari in Macedonia che ha gelato l’esordio sulla panchina azzurra, Luciano Spalletti è chiamato stasera contro l’Ucraina a vincere a tutti i costi. Formazione rimodulata: dietro al posto dell’infortunato Mancini tornato a casa, c’è Scalvini in coppia con Bastoni davanti a Donnarumma. Gli esterni sono Di Lorenzo e Dimarco. In mezzo out Tonali, c’è Frattesi, con Locatelli che prende il posto di Cristante e il confermato Barella. Davanti il Ct rinuncia a Immobile per puntare su un tridente leggero: Raspadori centravanti, con Zaccagni e Zaniolo a sostegno. L’Ucraina del tecnico Rebrov, si presenta a San Siro con il 4-2-3-1: Bushchan tra i pali, Konoplya, Zabarnyi, Kryvtsov e Mykolenko nei quattro dietro. Stepanenko e Zinchenko cerniera davanti alla difesa, quindi prima linea affidata a Dovbyk, con Yarmolenko, Sudakov e Tsygankov alle sue spalle. Direzione di gara affidata allo spagnolo José Hernandez Hernandez.
Dominio Italia, Frattesi ne fa due
Eccola l’Italia, quella che Spalletti avrebbe voluto anche a Skopje. Magari il campo di San Siro è un biliardo e il pallone scivola che è una bellezza, ma è l’Italia a piacere da impazzire, brava a muoversi con la leggerezza di una ballerina, in punta di piedi a dettare tempi, con i reparti che sembrano sincronizzati come non si era mai visto. Si gioca nello stretto, a due tocchi, tutto veramente molto bello. L’Italia va subito avanti, un uno-due micidiale con doppietta di Frattesi, che sembra riprendere il discorso lasciato a Enschede in Olanda quando segnò il secondo gol ai tulipani nella finale per il terzo posto. Gran bella Italia che per oltre trenta minuti ha giocato con ostinazione e convinzione nella metà campo ucraina, possesso palla veloce. Spalletti sorride e applaude. Il primo gol è figlio dell’attenzione della squadra, con un errore di Sudakov che trova Zaccagni pronto a soffiargli il pallone sull’esterno mancino e premiare l’inserimento di Frattesi, chirurgico nel battere il portiere ucraino. A stretto giro il raddoppio con la percussione di Zaniolo, con palla finita tra i piedi di Frattesi dopo un paio di rimpalli e da terra destro a incrociare per il 2-0 assegnato da Hernandez dopo la visione al Var.
L’Italia rallenta, l’Ucraina la punisce
Mezz’ora di sola Italia, con i nostri avversari alle corde. Poi, gli azzurri, hanno tolto il piede dall’acceleratore, hanno rallentato parecchio perdendo anche intensità. Cinque minuti di black out che l’Ucraina ha sfruttato con il gol di Yarmolenko che ha approfittato di un errore collettivo, prima Di Lorenzo, poi Dimarco, e non è bastata una paratona di Donnarumma, fischiato costantemente da San Siro, a salvare il risultato. All’intervallo è solo 2-1 ed è un tremendo peccato, perchè l’Italia ha dominato in lungo e in largo, ma è anche un monito palla nazionale perché non puoi mollare e tirare i remi in barca quando all’intervallo manca ancora una manciata di minuti, che ha premiato la tenacia ucraina. Spalletti non è certo felice.
Sofferenza e tre punti d’oro
Riparte forte l’Ucraina a inizio ripresa, con Locatelli che si sostituisce a Donnarumma e salva il 2-2 dal velenoso mancino di Zinchenko. Poi, è l’Italia a sbagliare un gol facile facile con Zaccagni che calcia incredibilmente fuori un assist al bacio di Zaniolo. L’Italia è troppo bassa e a Spalletti non piace. Fuori Zaccagni e Dimarco, dentro Biraghi e Gnonto e subito ghiottissima palla gol per gli azzurri. Illuminante colpo di tacco di Zaniolo per Raspadori che calcia di prima intenzione, Bushchan salva con la punta delle dita. Poi Scalvini di testa dopo un angolo di Biraghi, palla alta di un nulla. Adesso l’Italia torna a fare possesso nella metà campo ucraina, ci prova Zaniolo, in tuffo chiude bene il portiere ucraino. Poi colossale occasione per gli azzurri, con un batti e ribatti nell’area avversaria, Locatelli centra la traversa e sulla ribattuta Barella manda fuori. Ma adesso l’Italia è tornata ad essere bella. Fuori Raspadori e Zaniolo, dentro Retegui e Orsolini. Per chiuderla. Giro palla immenso degli azzurri in attesa dell’imbucata buona. Dentro Cristante al posto di Barella al fine di mettere un uomo di peso davanti alla difesa. L’Italia torna ad abbassarsi lasciando spazio agli ucraini, Spalletti urla, non è contento. Tre alla fine più recupero, Gnonto perde l’attimo davanti alla porta avversaria. Recupero minimo di tre minuti, con l’Italia che chiude in avanti, stringe i denti e alla fine porta a casa tre punti d’oro. La corsa verso Germania 2024, riprende alla grande.