
Oggi giornata internazionale contro l’odio social. Il presidente Infantino ha incontrato il brasiliano Vinicius vittima in Spagna di gravi episodi
Nel calcio, non c’è posto per il razzismo e le discriminazioni. Lo ha ribadito il presidente della FIFA Gianni Infantino, rilanciando il messaggio proprio oggi nella Giornata internazionale per il contrasto al discorso di odio delle Nazioni Unite, dove la FIFA ha presentato una relazione sui livelli di abusi in rete nei confronti dei partecipanti della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022. Una relazione che fa il paio con l’incontro avvenuto tra lo stesso numero uno della FIFA e il calciatore della nazionale brasiliana e del Real Madrid, Vinicius Junior, vittima in Spagna, di diversi episodi di razzismo, inviando un messaggio altrettanto forte perchè il calcio non può andare avanti quando c’è discriminazione. Vinícius Júnior ha subito abusi razzisti da parte dei tifosi quando il Real Madrid ha giocato in trasferta contro il Valencia a maggio, l’ultimo di una serie di incidenti di cui l’attaccante brasiliano è stato vittima. Il presidente Infantino ha inoltre incontrato la nazionale di calcio brasiliana e il presidente della Confederazione calcistica brasiliana (CBF), Ednaldo Rodrigues, annunciando che la FIFA istituirà una task force che avrà il compito di formulare raccomandazioni specifiche, con Vinícius Júnior che assumerà un ruolo di primo piano.
“La discriminazione è un atto criminale. Con l’aiuto di questo strumento, stiamo procedendo all’identificazione dei responsabili e li stiamo segnalando alle autorità affinché siano puniti per le proprie azioni”, ha dichiarato il presidente della FIFA Gianni Infantino. “Ci aspettiamo anche che le piattaforme sociali riconoscano le proprie responsabilità e ci supportino nella lotta contro ogni forma di discriminazione. La nostra posizione è chiara: diciamo no alla discriminazione”.
Il tutto in accordo con la FIFPRO, la Federazione Internazionale dell’Associazione dei calciatori professionisti che raggruppa qualcosa come 65mila calciatori professionisti con sede in Olanda a Hoofddorp. L’alleanza è nata un anno fa, al fine di coordinare e mettere in atto un piano per tutelare squadre, giocatori, funzionari e tifosi dagli abusi sui social media durante i tornei internazionali. Questo impegno, preso alla luce di una ricerca indipendente sui livelli di abusi in rete durante due precedenti tornei internazionali (UEFA EURO 2020 e Coppa d’Africa CAF 2021), ha permesso a FIFA e FIFPRO di creare il servizio di tutela dei social media (SMPS), un pacchetto di strumenti pensato per tutelare i partecipanti degli eventi della FIFA.
Alla guida c’è il presidente David Aganzo, che ha spiegato come bisogna tenere sempre alta l’attenzione. “I dati e i risultati di questo rapporto non sono sorprendenti, ma non per questo sono meno preoccupanti. Sono un monito per tutti coloro che partecipano al nostro sport e devono spingerci a individuare misure preventive e soluzioni per i giocatori che, sempre più spesso, devono avere a che fare con tali abusi. Il calcio ha la responsabilità di tutelare i giocatori e gli altri gruppi interessati nel loro luogo di lavoro. Pertanto, FIFPRO e FIFA continueranno la loro collaborazione e forniranno il medesimo servizio durante la Coppa del Mondo femminile FIFA in Australia e in Nuova Zelanda. Ma da soli non possiamo farcela. Se vogliamo creare un ambiente migliore e più sicuro per il calcio, abbiamo bisogno della partecipazione di tutte le parti coinvolte”.
Nel rapporto presentato oggi è stato comunicato che il quarto di finale tra Inghilterra e Francia della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 ha registrato il maggior picco di abusi in rete del torneo. Il 38% delle offese identificabili proveniva da profili basati in Europa, mentre il 36% dall’America del Sud. L’SMPS ha analizzato oltre 20 milioni di post e commenti pubblicati su Facebook, Instagram, TikTok, Twitter e YouTube durante il torneo e, grazie a un’intelligenza artificiale (IA) specializzata, supportata da due livelli di analisi umana, ha individuato 19.636 post/commenti offensivi, discriminatori o minacciosi, poi confermati dal fornitore di servizi. Questi post/commenti sono stati segnalati direttamente alle rispettive piattaforme di social media a causa della violazione delle linee guida della comunità. In molti casi, i post offensivi sono stati rimossi dalle piattaforme grazie alla segnalazione effettuata dalla FIFA.
Inoltre, alle squadre e ai giocatori partecipanti sono stati messi a disposizione dei software di moderazione che nascondono istantaneamente e automaticamente i commenti offensivi (compreso lo spam) dalle loro pagine, riuscendo a occultare al pubblico ben 286.895 commenti prima che potessero raggiungere il loro obiettivo o essere visualizzati dai follower. Oltre 300 persone che hanno pubblicato post o commenti offensivi, discriminatori o minacciosi durante il torneo sono state identificate univocamente e verranno segnalate alle rispettive federazioni membro e alle autorità giudiziarie responsabili per velocizzare la comminazione di sanzioni nei loro confronti.
Il sostegno dell’SMPS sarà disponibile anche durante la Coppa del Mondo femminile FIFA Australia e Nuova Zelanda 2023, che inizierà tra poco più di un mese, e diverse squadre partecipanti hanno già deciso di implementare il sistema di moderazione offerto dal servizio per limitare immediatamente e automaticamente la visibilità delle offese in rete.
Inoltre, la FIFA ribadisce il suo impegno nei confronti delle piattaforme di social media per spronarle a intraprendere azioni più incisive contro quanti inviano messaggi offensivi, discriminatori e minacciosi alle squadre e ai giocatori durante i tornei e continuerà a condividere le informazioni dei colpevoli con le federazioni membro e gli organi giudiziari locali affinché siano sanzionati nel mondo reale.
La FIFA fornisce inoltre un apposito sistema web di denuncia confidenziale e totalmente sicuro, affinché chiunque possa segnalare gli abusi. È possibile allegare documenti a sostegno della segnalazione e creare una casella email anonima attraverso la quale comunicare con la FIFA senza fornire informazioni personali. La FIFA applica la tolleranza zero a ogni forma di abuso nel calcio e tutti i casi segnalati verranno gestiti secondo lo Statuto, i codici di condotta e le linee guida interne della FIFA.