Tanta amarezza, ma ripartiamo destinazione Dublino

Stefano Sale *

Una sconfitta ed un dolore indescrivibile per il popolo romanista. Specialmente per come è arrivata, condizionata pesantemente dall’arbitro Taylor, il Byron Moreno inglese. Errori arbitrali clamorosi ed ingiustificati, sconfitta ai rigori che tanto ricorda quel giorno infausto nel 1984, per chi l’aveva vissuto. Una finale con tutti le incognite ma anche i presupposti giusti, le 6 finali del Siviglia, tutte vinte, ma anche il nostro Special One che non ne perde una. Il nostro valore aggiunto che ha cambiato la storia e l’inerzia romanista, con la coppa conquistata l’anno scorso. Era tutto pronto per fare il bis e festeggiare il trionfo con l’entrata in Champions, soldi, investimenti e scalata al vertice del calcio per puntare allo scudetto. Invece un arbitro prevenuto ha cancellato un sogno, li a portata di mano. Il popolo giallorosso accorso in massa a Budapest, una vera invasione della Puskas Arena, tanto entusiasmo, tanta voglia. La squadra ce l’ha messa tutta, essere arrivati li è già stata un’impresa, ora però la rabbia è tanta, il rammarico troppo da sopportare. Mourinho non le ha mandate a dire, giustamente. Ci sarà tanto da parlare e discutere per il futuro, dalla società però ci aspettiamo tutto meno che un ridimensionamento. Bisogna ripartire, non ci sono altre soluzioni, rinforzi e sopratutto Josè al comando, con pieni poteri. Vincere con lo Spezia, andare in Europa League, puntare in alto, chissà se ci rivediamo all’Aviva Stadium di Dublino per un altra finale. Noi ci saremo, come sempre. Forza Roma!

* Roma Club Dublino, tifoso Roma