Daniele Oliviero
È successo di nuovo. Anche quest’anno l’incoronazione del re d’Inghilterra avviene nella zona est della città di Manchester. All’Ethiad Stadium il City batte il Chelsea (1-0) e vince la Premier League 2022/23, conquistando il titolo per il terzo anno di fila, il numero 9 nella storia del club. A tutto ciò si aggiunge la conquista di un risultato storico per Guardiola: è il primo allenatore a vincere tre campionati consecutivi con tre squadre diverse, con il Barcellona (2009-2010-2011), con il Bayern Monaco (2014-2015-2016) e con il Manchester City (2021-2022-2023).
La strada per il successo è lastricata da innumerevoli difficoltà, alti e bassi, problemi di ogni tipo, e i Citizens ne sanno qualcosa, dato che il loro inizio di stagione non è stato dei migliori. Poi il mondiale, la squadra (come tante altre del resto) torna acciaccata, stanca e con qualche infortunio di troppo che ha permesso all’Arsenal di allungare notevolmente in classifica tra fine anno e inizio 2023. Arriva aprile, il mese del disgelo, e non solo per l’arrivo della primavera, ma anche perché il City si liberà dalle catene della discontinuità. I Gunners iniziano ad avere il fiato corto, proprio nel momento in cui dovrebbero aumentare il passo, e iniziano a perdere terreno senza nemmeno rendersene conto. Guardiola fa quello che avrebbe fatto qualsiasi squadra: approfitta della situazione di debolezza della capolista, ma c’è dell’altro, perché i suoi iniziano a crederci, sempre di più, giornata dopo giornata. La squadra inizia ad ingranare e a portarsi sulla strada giusta, dando vita ad un ciclo positivo che da lì a poco li avrebbe portati in alto, più di quanto immaginassero. il City si fa sempre più vicino e recupera anche le partite arretrate, finché la vetta disterà pochi punti. Il giorno della resa dei conti vede il City sbalordire tutti, con un pirotecnico poker alla capolista, e da quel momento il sogno della rimonta diventa tutto tranne che utopia. Il sorpasso arriva a maggio, e per la conquista del titolo è solo questione di tempo, per la precisione domenica 21. Quest’anno la Premier ha un sapore diverso per il City, un sapore che ha un gusto di rimonta. Le geometrie del professor De Bruyne, le sgaloppate di Grealish, l’esplosività del baby Alvarez, la completezza di Gundogan, l’insaziabile Haaland, e il muro difensivo retto da Walker, Akanji, Laporte, e Stones, questi sono solo alcuni dei nomi che hanno portato al Manchester City il suo nono scudetto, ma senza dimenticare il regista per eccellenza che ha saputo coordinare una squadra di campioni verso la vittoria. Quindi, lunga vita al re Josep Guardiola, vincitore della sua quinta Premier con il City.
Mentre la Premier proclama il suo vincitore, la corsa alla Champions e all’Europa è ancora tutta da scrivere. Lo United si impone sul campo del Bournemouth (0-1) e arriva a 69 come il Newcastle (terzo), ma con quest’ultima che deve giocare stasera in casa del Leicester alle 21. Sempre in agguato c’è il Liverpool, che con il pareggio con l’Aston Villa (1-1) arriva a -3 dal quarto posto. Da non sottovalutare il Brighton, che rifila un tris al Southampton (3-1) e si porta a -5 dall’Europa League, ma con mercoledì che recupererà la partita con il City (già campione). La corsa all’Europa non è ancora finita, l’ultima giornata sarà decisiva per stabilire chi andrà in Champions.
Risultati della 37: Tottenham-Brentford (1-3); Bournemounth-United (0-1); Fulham-Crystal Palace (2-2); Liverpool-Aston Villa (1-1); Wolves-Everton (1-1); Nottingham-Arsenal (1-0); West Ham-Leeds (3-1); Brighton-Southampton (3-1); City-Chelsea (1-0). Domani sera ore 21 Newcastle-Leicester