UCL, verso Milan-Inter. Inzaghi:”Serve testa e cuore”

Nella foto: Simone Inzaghi (foto di Salvatore Fornelli)

Armando De Paolis

MILANO Testa e cuore, il dickat di Simone Inzaghi alla vigilia dell’Euroderby di andata contro il Milan che vale l’accesso alla finale di Champions League. Tensione palpabile. “Domani sappiamo che è una semifinale di Champions, è un derby, è il derby: sappiamo tutti quanto è importante per tutti noi e lo vogliamo affrontare nel migliore dei modi. Serviranno testa e cuore, ma per chi perderà non sarà un fallimento. Dovremo usare tantissimo testa e cuore. Per il cuore non ho dubbi, per quanto riguarda la testa dovremo essere bravi a usarla perché ci saranno imprevisti e insidie durante la gara sapendo che la sfida durerà 180′”.

Fondamentale sarà l’approccio alla partita. “In questi venti mesi abbiamo affrontato sette derby. Abbiamo vinto e perso, sono gare che possono darci degli spunti, ma ogni gara è a sé. Ci saranno momenti in cui l’Inter sarà più offensiva e momenti in cui sarà più difensiva. Dovremo stare tutti insieme, fare grandissimo sacrificio e fare una corsa in più per il compagno”.

Sulla formazione si lascia aperte ancora tante strade, anche se fondamentalmente ha deciso. “A centrocampo e in attacco ho la possibilità di scegliere. Visto l’infortunio di Gosens, che non sappiamo se domani potrà essere convocato, abbiamo le rotazioni un po’ limitate. A Verona ha giocato Zanotti. In difesa, vista l’assenza di Skriniar, speriamo di recuperare D’Ambrosio che mi permetterà di avere più alternative, può fare sia il quinto che il braccetto. Spero torni lui e di poter valutare Gosens. Lautaro e Correa? Ci sono i momenti per tutti, specialmente per gli attaccanti. Abbiamo avuto un momento in cui gli attaccanti non concretizzavano, ora sono tornati tutti a segnare. Io comunque ero tranquillo prima e lo sono adesso. Il problema è quando un attaccante non ha occasioni. Devono continuare così come tutta la squadra. Brozovic? Con così tante partite ravvicinate, non ho ancora deciso. A centrocampo e in attacco ho possibilità di scegliere e sono tranquillo e sereno. I ragazzi sanno comunque che se non saranno utilizzati dall’inizio saranno comunque utilissimi a gara in corso come è successo con Juventus o Benfica. Lukaku? E’ importantissimo. L’abbiamo preso per questo. Ha avuto un infortunio che l’ha tenuto lontano per quasi quattro mesi. Ora sta aiutando la squadra ed è un’arma in più. Insieme a Brozovic è stato un rientro importante. Ci sono mancati nei primi quattro mesi e non ci hanno permesso di fare più rotazioni”.

Voglia o paura di giocare: Inzaghi non ha dubbi. “Non ci deve essere paura, ma voglia di giocare. Dobbiamo stare insieme con i nostri tifosi come abbiamo sempre fatto in questi mesi e in questo percorso. A volte ci siamo arrabbiati, ma abbiamo anche esultato molto. Abbiamo fatto un unico blocco per vivere queste serate nel migliore dei modi. Ora speriamo di riuscire ad andare in finale. Siamo a 180′ dal sogno. Dopo aver passato un girone con Barça e Bayern il gruppo ha preso consapevolezza. Porto e Benfica sono stati due scogli difficili da superare. Ora ne manca un altro per arrivare a giocarci la finale. Inter favorita? Le partite sono tutte storie a sé. Noi non ci nascondiamo e sappiamo l’importanza del match. Vogliamo giocarcela con cuore e testa sapendo che sarebbe un grandissimo passo da fare con determinazione, corsa e aggressività”.

Nel Milan mancherà Leao. “Sappiamo e conosciamo le qualità di Leao. Sappiamo che potrebbe esserci o non esserci. Ma non ho certezze. Nel caso prenderemo degli accorgimenti ma comunque non condizionerà il nostro piano partita. Il Milan è una squadra di qualità ben allenata. Ma ogni gara fa storia a sé. Il Milan non fa solo ripartenze, ma sa giocare e palleggiare quindi dovremo essere bravi in tutte le fasi della partita”

Ammette però che è la sfida più importante della sua vita. “Sì, come lo sono state anche altre finali. Questo non è un derby, ma il derby. Sappiamo cosa rappresenta per tutti. Ma sono sereno. I ragazzi hanno lavorato bene e sono concentrati. Sappiamo che la partita non si risolverà domani sera, ma in andata e ritorno. Differenza con Roma? Sono due derby sentiti. A Milano l’ho giocato solo da allenatore. Dicevano che non c’era paragone con quello romano, ma posso assicurare che anche anche qui è sentito come a Roma”.