Verso Roma-Inter. Mourinho sfida il suo passato in totale emergenza

Nella foto: José Mourinho amareggiato (foto Salvatore FORNELLI )

Arriva nel momento meno opportuno questa sfida all’Inter per una Roma che più in emergenza non si potrebbe. Un maledetto gioco del destino, che ha falcidiato i giallorossi nelle ultime giornate, dalla vittoria sul Feyenoord che è valsa l’accesso alla semifinale di Europa League. Da quel giorno, la Roma ha cominciato a perdere pezzi, tutti importanti: Smalling, Wijnaldum, Dybala, Kumbulla, Belotti, Llorente, El Shaarawy, cui sabato contro la banda-Inzaghi, mancherà anche Celik per squalifica dopo il rosso per doppia ammonizione rimediato a Monza, oltre a Karsdorp. Situazione grottesca, rimarcata da José Mourinho nella pancia del “Brianteo” dove ha ammesso che questa squadra, meglio la sua rosa, non è al momento in grado di lottare per la zona Champions, ringraziando i suoi ragazzi dei quali si è detto orgoglioso. Difficile dargli torto. La Roma perde i pezzi settimana dopo settimana, con il tecnico costretto, partita dopo partita, a rivedere uomini e assetto. E’ stato costretto ad arretrare Cristante sulla linea dei difensori, a mettere dentro ragazzini bravi ma ancora non avvezzi a certe latitudini. A questo aggiungi pure la stanchezza derivata dal fatto che praticamente giocano da mesi sempre gli stessi e alla fine partorisci una classifica che vede, miracolosamente, la Roma ancora in corsa per il quarto posto Champions. Ma non all’altezza, per organico, delle altre pretendenti. Impossibile dare torto a Mourinho con una premessa del genere. E di giornata in giornata, la situazione peggiore sempre più, visto che a Monza, nel giro di pochi minuti, il tecnico ne ha persi altri due.

E all’Olimpico arriva l’Inter che ha superato il momento buio e viaggia a velocità supersonica. Si è ripresa il quarto posto e arriva a Roma con la consapevolezza dei propri mezzi, pronta a giocarsi nel derby col Milan la finale di Champions e contestualmente blindare quel posto nella prossima Champions che vale davvero oro. Inzaghi, che ha disposizione l’intera rosa, può permettersi di ruotare i suoi uomini. Davanti un poker da paura (Lautaro Martinez, Lukaku, Dzeko e Correa), in mezzo Barella, Mkhitaryan, Calhanoglu, Gagliardini, sugli esterni Darmian, Dumfries e Dimarco, dietro Onana, oltre a Bastoni, De Vrij, Acerbi e Skriniar. Senza dimenticare le altre riserve che ogni volta chiamate in causa hanno sempre offerto prestazioni importanti. Due squadre sulle quali poter lavorare in chiave dei vari obiettivi.

L’esatto contrario della Roma che già a pieno regime, può contare su undici titolari. Se a questi ne togli sei, il gioco è fatto. Mourinho ha già fatto un miracolo contro il Milan, impedendo a Pioli di esprimere il proprio potenziale, chiudendo con un pari beffa al minuto 96, due punti che avrebbero, in questo momento, fatto tutta la differenza del mondo. A oggi la Roma può schierare, certi, Rui Patricio, Mancini, Ibanez, Cristante, Matic, Abraham, Pellegrini, Zalewski, cui aggiungere Solbakken, Bove, lo Spinazzola di oggi in netto ritardo di condizione. Difficile pensare a Dybala che non gioca da due partite e che probabilmente lo Special One sta gestendo in chiave Europa League. Eppure, nonostante tutto, la Roma vuole provarci. Davide contro Golia, e non è un eufemismo. Partita che la Roma avrebbe fatto volentieri a meno di giocare, ma che va fatta. Servirà un altro miracolo, sperando che basti perché all’annuncio delle formazioni, il divario sarà davvero notevole. Difficile per la Roma mettere su l’undici anti-Inter, più complicato guardare la panchina e scoprire che la rosa non permette altre scelte. Sperando altresì nelle ultime ore di recuperare qualche altro calciatore. Sperando…. che basti. 

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