Guglielmo Guidi
Milan e Lazio arrivano alla sfida del Meazza con problematiche completamente diverse. Vola, nel vero senso della parola, l’Aquila laziale, magnifica seconda alle spalle dei Campioni d’Italia, sei punti di vantaggio sulle quinte che sono Milan, Roma e Atalanta. Condizione ottimale, quella della squadra di Maurizio Sarri che gioca bene e si diverte. L’esatto contrario di un Milan che è tornato a balbettare. Il pari in rimonta al minuto 96 all’Olimpico contro la Roma, il pari strappato in pieno recupero alla Cremonese a San Siro che equivale ad una sconfitta. Ecco che diventa fondamentale questa sfida, sia per i rossoneri che per i biancocelesti. Milan per rialzare la testa, Lazio per confermarsi lassù dove innegabilmente è tutto più bello. Per i rossoneri è la prova generale prima dell’Euroderby di mercolesì sera, la prima sfida che mette in palio la finale di Istanbul. Pioli ha esagerato con il turnover e i risultati hanno dato torto alle sue scelte perché quelli persi per strada, proprio in virtù dei troppi, scellerati cambi, ha partorito il nulla e oggi il Milan si ritrova ad arrotare i bulloni per recuperare l’accesso alla zona Champions.
Umori contrastanti e diversi, con la Lazio sicuramente più tranquilla, ma non al punto tale da poter abbassare la guardia. Milan-Lazio vale tanto, anzi, tantissimo in chiave Europa perché alla fine, ne mancano solo cinque, compresa la gara del Meazza, e ogni sosta rischia di compromettere l’esito della stagione. Stavolta Pioli dovrtà fare attenzione col turnover perché la Lazio è importante quanto il derby. Ecco perché la Lazio lo affronta con la forza dei nervi distesi, sapendo di aver molto meno da perdere.
Intanto è emergenza per Sarri a centrocampo, viste le assenze degli infortunati Cataldi e Vecino. In regia Sarri dovrebbe far giocare Marcos Antonio, con Basic e Milinkovic a sostegno, anche se non è escluso l’impiego di Luis Alberto. In difesa c’è Romagnoli che ha scontato la squalifica Romagnoli, in coppia con Casale, e Marusic e Hysaj esterni. In attacco Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni anche se quest’ultimo non è al meglio e potrebbe lasciare il posto a Pedro.
