Salernitana guastafeste: rinviato lo scudetto del Napoli

Nella foto: la delusione di Osimhen (foto Carmelo Imbesi/Image Sport)

Francesco Raiola

Manca ancora un punto al Napoli per festeggiare la matematica conquista del tricolore. La festa è solo rimandata. La Salernitana blocca i festeggiamenti a pochi minuti dalla fine con Dià, che spezza la gioia dei napoletani maturata con il vantaggio di Olivera nella ripresa. Un punto ancora che può maturare ad Udine giovedì sera o addirittura mercoledì se la Lazio non dovesse battere il Sassuolo in casa. Frustrazione e un pò di delusione per una festa che si fa ancora attendere. Al Maradona altalena di emozioni nel prepartita con la Lazio che chiude il primo tempo in vantaggio ma poi crolla nella ripresa a San Siro sotto i colpi di Lautaro che fa esplodere il Maradona che gioisce. Centinaia di migliaia di bandiere azzurre colorano uno stadio che non basta per un intero popolo che aspetta lo scudetto. Conferma i titolari Spalletti costretto ancora a rinunciare a Mario Rui e Politano, con Olivera e Lozano titolare, così come Paulo Sousa che schiera Dià in attacco con Kastanos e Candreva alle spalle. Torna titolare Mazzocchi.

Match che sin dalle prime battute vede gli azzurri prendere in mano il pallino del gioco, trascinati dal pubblico, e Osimhen è subito pericoloso di testa ma conclude a lato dopo pochi secondi. Ci prova ancora il nigeriano al ventesimo sempre di testa con Ochoa che stavolta si salva in angolo. Salernitana che si difende in undici dietro la linea mediana, con gli azzurri che provano a dare ampiezza soprattutto con Lozano sulla destra con Kvara ingabbiato spesso triplicato. Pericoloso con un forte tiro da fuori al volo Anguissa con Ochoa ancora protagonista. Primo tempo che si chiude a reti bianche con un pareggio che non basta al Napoli che ha dominato la prima frazione di gioco, a cui però è mancato lo spunto finale. 

Nell’intervallo Sousa prova ad aumentare peso in attacco inserendo il norvegese Botheim al posto di Candreva. Ci prova Kvara da fuori ma la conclusione è alta. Ammonito Zielinski che ferma una ripartenza granata. Al quarto d’ora cambia Spalletti: dentro Elmas e Raspadori, fuori Zielinski e Lozano. Il match si sblocca subito: angolo dalla destra perfetto di Raspadori e Olivera di testa anticipa tutti e fa esplodere il Maradona. Gli azzurri sembrano sbloccarsi ed Elmas con una grande azione individuale va vicinissimo al raddoppio. Cambia ancora Sousa dentro Piatek, Bohinen e Sambia fuori Vilhena, Bradaric e Mazzocchi. Ammonito anche Olivera che ferma una ripartenza e poi anche Daniulic e Pirola nei granata. Grande spunto di Kvaratskhelia a dieci dalla fine che conclude facendo la barba a lato e poi è Lobotka in percussione fermato dal muro granata a negare il raddoppio partenopeo. Ovazione per Olivera che esce, al suo posto Juan Jesus. A sette dalla fine, il Maradona gelato: grande spunto di Dià che fa fuori Osimhen e con un grande sinistro a giro supera Meret e pareggia la Salernitana. Cambia Sousa, dentro Lovato per Daniliuc infortunato. Sfiora ancora la rete con Kvaratskhelia dalla sinistra, stavolta il georgiano è preciso ma Ochoa nega il raddoppio ancora una volta. Entra anche Simeone nel finale al posto di Lobotka e Ndombelè per Anguissa. Sfiora addirittura la Salernitana il grande colpo con Bohinen che conclude alto di testa. Cinque di recupero concessi da Marcernaro, dove Simeone sfiora il gol ma il Napoli non sfonda.

Festeggiamenti quindi rimandati di qualche giorno, lo scudetto si fa ancora attendere. I cinquantamila festeggiano nonostante tutto, il terzo scudetto è sempre più vicino. Godono i salernitani guastafeste della giornata, che si avvicinano sempre più alla salvezza.