Nelle mani di Josè, nelle mani del migliore

Stefano Sale *

Si, è sempre lui. Quello che l’hanno scorso ci ha riportato un trofeo europeo che mancava da 61 anni. Un anno dopo ecco che ci riporta in un’altra semifinale europea. È fortunato? Sarà un caso? O forse sarà un tantino capace questo signore, vecchio bollito, che con una squadra risicata riesce a tirare fuori il meglio anche da chi campione non è?  Le sue squadre non giocano un bel calcio, non è qui per dare spettacolo, è un difensivista, catenacciaro, magari anche l’anti calcio. Magari però anche vincente. A chi continua veramente a pensarlo consiglio di andare al cinema o al teatro. Alla fine dello spettacolo si esce sempre contenti, a prescindere. Nel calcio non ho mai visto un tifoso uscire contento dopo una sconfitta. Perchè nel calcio conta solo vincere. Questa è la filosofia del gioco del dio pallone, entrare in porta. Se poi si vince giocando anche bene, ancora meglio. Ma bisogna vincere i trofei per essere ricordato, non solo qualche partita: 26 titoli nei più importanti campionati d’Europa, l’unico ad aver vinto tutte tutte le competizioni Uefa per club. Un mago. Adesso lui è in un contesto diverso, con meno risorse e pochi campioni, un club poco titolato, ma è proprio questa la sua sfida, vincere qui perché questa è una piazza incredibile, unica per passione. E ci sta riuscendo, nonostante una rosa risicata, infortuni, pali, traverse, arbitraggi indegni, stampa avversa, e tanti nemici. La maggior parte della gente romanista lo ha capito, ama il personaggio, il carisma e il suo senso di appartenenza. Ha abbracciato il Romanismo. Ha riunito la tifoseria. Stadio pieno all’inverosimile, grazie anche alla società, molto attenta in questo senso. I giocatori lo seguono, danno il fritto per lui, campioni come Dybala Wjnaldum o Matic sono qui per lui. Il suo gioco pragmatico adesso è copiato anche da certi santoni del bel gioco, alla faccia del Sarrismo, finito da tempo. Neanche Guardiola ormai non fa piu Guardiola, che se lo poteva permettere solo coi campioni al Barcellona. Anche ieri Mou ha messo in campo una squadra votata all’attacco, con tanto pressing alto. Quando c’è da fare la partita lui la fa, e difende a denti stretti quando si deve. Come contro l’Udinese. Ma servono i giocatori. Tutto qua. Il Feyenoord spocchioso è stato annientato, anche beffati all’andata, tra pali, i rigori, infortuni, e tante situazioni negative. Abbiamo corso qualche rischio certo, e siamo stati al punto di uscire. Sarebbe stata una beffa enorme nel computo delle due sfide.  Ma in panchina c’era Mourinho, non un altro. E grazie ai campioni Dybala e Matic, una spanna sopra a tutti. Siamo in semifinale. Siamo in corsa per la Champions. Siamo una tifoseria enorme. Avanti Josè. Avanti Roma.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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