Il diavolo non ci fa paura

Salvatore Savino *

“Se i milanesi quando c’è la nebbia non vedono, come si fa a vedere che c’è la nebbia?” recita il grande Totò, insieme al meraviglioso Peppino, prima di partire per Milano  Già, Milano: la città produttiva, dove si preferisce la doccia che consuma meno e ci si lava meglio. Noi a Napoli preferiamo il bagno, perché ci si intallea, ci si attarda, e si ha tutto il tempo per pensare, come diceva Luciano De Crescenzo. Milano vicino all’Europa, come nel testo di Lucio Dalla. Ora non so se è  la nebbia, se sono i vapori della doccia, o la distanza geografica, ma di certo non ci vedono da Milano, perché tra noi e loro ci sono ad oggi 23 punti di differenza in classifica. Sembra un paradosso, ma la Milano efficiente,  operosa, ghota della finanza, capitale economica del paese, nel campionato di calcio si vede stracciata proprio da Napoli, la città da sempre additata per essere povera, confusionaria, piena di debiti, e che adesso invece, oltre che in campo, li sta umiliando proprio nei bilanci, nella gestione, nelle strategie economiche.  E sì, qualcuno storcerà il muso, ma al di là dell’aspetto sportivo, la gestione ADL della società sportiva calcio Napoli è, per distacco, di altissimo profilo, soprattutto in un calcio nel quale si parla di bilanci taroccati, di società vicine al fallimento, di fondi di investimento stranieri che comprano e cedono squadre, senza avere un minimo di rispetto per i tifosi. Sarebbe pure ora che i contestatori per partito preso, quelli che da anni si dilettano a criticare la società per qualsivoglia motivo, avessero la stessa capacità oratoria di ammettere che si erano sbagliati. Sono quelli che la squadra è stata smantellata, del come si potrà mai giocare senza quelli che sono andati via, quelli del siamo fortunati se entriamo in Europa League…e forse oggi sono gli stessi che si ergono a tifosi in attesa di vincere il loro meritato scudetto. Poiché però qualcosa da lamentarsi la devono per forza avere, in queste ore si parla del caro biglietti della Champions. Dopo 96 anni il Napoli, per la prima volta nella storia, disputerà i quarti di finale della principale Coppa Europea. Ora: può tranquillamente dirsi che, anche se speriamo sia solo la prima, per adesso è sicuramente un evento straordinario? Poiché la risposta è ovviamente sì, non vedo la protesta sul costo dei biglietti, per altro in linea con i prezzi praticati dagli altri clubs. Nel frattempo, domenica ci sarà il primo incontro del trittico rossonero Il diavolo meneghino verrà al Maradona a cercare di aggrapparsi con gli artigli al carro Champions, a quei primi tre posti ( il Napoli quest’anno è fuori gara ) che consentirebbero almeno di limitare ulteriori debiti. Al di là dei numeri, ricordiamo che il Milan viene a Fuorigrotta con lo scudetto ancora cucito sulla maglietta, anche se con tutta probabilità dovranno toglierlo presto, ma è e resta una squadra che, per blasone e qualità, merita tutto il rispetto che le è dovuto. L’estrema vicinanza con il doppio confronto europeo, rende questo match di campionato un’ incognita: cosa farà Pioli? Giocherà domenica come farà anche in coppa? Cercherà in qualche modo di mimetizzare la sua squadra per non dare modo a Spalletti di meglio preparare gli azzurri ? Sgomberiamo il campo da ogni indugio: il Napoli deve giocare partita per partita, senza guardare nemmeno un metro più avanti. Domenica potrebbe essere ancora un passo fondamentale verso il traguardo finale: chiudere definitivamente il passo del Milan verso lo scudetto, e ridurre ancora i punti da dover conquistare per la certezza matematica. La sosta per le nazionali restituirà agli allenatori tanti calciatori agli ultimi giorni della settimana, quindi la preparazione della partita potrebbe essere un po’ difficoltosa, ma gli azzurri hanno un vantaggio:  la squadra del tecnico di Certaldo ha dei meccanismi da orologio svizzero, in cui tutti gli ingranaggi si muovono come ballerini in una coreografia da balletto alla Scala, giusto per restare su Milano.

Mancano poche giornate al termine del campionato, facciamo in modo da goderci queste settimane con gioia, con entusiasmo, senza sterili polemiche: ad oggi non ci interessa nulla di quali calciatori resteranno e quali andranno via, quelli sono compiti della società, e mi sembra di poter tranquillamente affermare che ha dimostrato di saperlo fare e anche molto bene. Finalmente, dopo tanti anni, la città si sta riempiendo di bandiere, striscioni, gigantografie dei nostri campioni, e  tanti bambini, ragazzi, oltre ai racconti dei genitori e dei nonni, potranno provare sulla propria pelle cosa significa conquistare uno scudetto, cosa significa gioire, cantare, esultare. Potranno anche loro vincere davvero e capire fino in fondo come è  bello vivere vivere in una città Azzurra. Forza Napoli sempre!

*Scrittore, tifoso Napoli

P