Calendario Internazionale, Fifa ed ECA, qua la mano: accordo fino al 2030

Nella foto: il presidente della Fifa, Gianni Infantino (foto Imago/Image Sport)

Massimo Ciccognani

Un altra giornata storica per il mondo del calcio. Oggi a Budapest, nel corso della 29esima Assemblea Generale dell’Eca, il presidente della Fifa Gianni Infantino, e quello dell’Associazione europea dei club,Nasser Al-Khelaifi, hanno firmato il rinnovo del Memorandum d’intesa tra la FIFA e l’ECA che rimarrà in essere fino al 31 dicembre del 2030 e innegabilmente raffiorza il rapporto tra la FIFA e l’ECA e garantisce una stabilità a lungo termine per le squadre nazionali e il calcio di club. Si tratta, tanto per entrare nel vivo del discorso, di un rinnovato impegno da parte dei club, ad aderire al calendario delle partite internazionali fino al 2030, già approvato all’unanimità dal Consiglio FIFA il 14 marzo di quest’anno. Come dire che il calcio va di corsa, e va di corsa Gianni Infantino che con la sua progettualità, ha ottenuto il sostegno dell’Eca, riconfermato in questa occasione, alla nuova Coppa del Mondo per Club che si si metterà in moto nel 2025 e coinvolgerà la bellezza di 12 club europei, cosa che renderà di gran lunga più appetibile l’appuntamento. Tra gli altri eventi messi a bilancio, l’organizzazione di una partita annuale tra la vincitrice della Champions League e la vincitrice di uno spareggio intercontinentale oltre alla creazione di una Coppa del Mondo per Club FIFA femminile.

E’ il calcio che premia i club attraverso la meritocrazia del campo, capace di aumentare sensibilmente le entrare dei club che dovranno privarsi dei propri calciatori da inviare alle nazionali in occasione del Mondiale, con un aumento dei fondi da 209 milioni di dollari spesi per le edizioni 2018 e 2022, ai 355 milioni per le edizioni del 2026 e del 2030. Una ripartizione equa dei fondi in bilancio, che non vuol dire sperpero e neppure allargare le tasche di chi è già ricco di suoi, ma una spartizione più omogenea visto che dal 2026 le squadre in campo saranno 48.

La soddisfazione è quella che si legge negli occhi di Gianni Infantino che va avanti per la sua strada, consapevole che dal giorno in cui è diventato il numero uno della Fifa, ha portato ad una autentica rivoluzione mentale oltre che tecnica all’interno della Fifa. “Questo è un giorno importante per il futuro del calcio e per la sua stabilità a lungo termine. Siamo molto lieti di rinnovare e rafforzare il nostro accordo di cooperazione con l’ECA, che è un partner importante in quanto portatore di interessi dei club di tutta Europa. L’approvazione da parte dell’ECA del nuovo calendario internazionale delle partite garantisce il necessario equilibrio tra il calcio dei club e quello delle squadre nazionali. Ci aspettano nuovi compiti entusiasmanti, come la rinnovata Coppa del Mondo per Club FIFA a partire dal 2025 o l’introduzione di una Coppa del Mondo per Club FIFA femminile. Lavorare a stretto contatto con i club in Europa e nel resto del mondo sarà essenziale per il successo di questi eventi”. E non è stato da meno Nasser Al-Khelaifi, presidente dell’ECA: “Siamo molto felici di firmare questo accordo storico. Il Memorandum d’intesa riconosce il ruolo centrale dei club nel calcio mondiale e garantisce il loro adeguato coinvolgimento nei processi decisionali che li riguardano. In particolare, la FIFA e l’ECA intensificheranno il dialogo per quanto riguarda la riprogettazione della Coppa del Mondo per Club, compresi gli aspetti sportivi e commerciali dell’edizione 2025 e le possibili strutture per l’utilizzo dei diritti commerciali nelle edizioni future”.

Come dire che il futuro è adesso, quello di un calcio che vuole crescere ed innegabilmente quando Fifa ed ECA si stringono la mano, è sinonimo di una crescita in perfetta sinergia. Grazie a due uomini, Infantino e Nasser Al-Khelaifi, che hanno dimostrato con i fatti di avere a cuore le sorti del mondo del calcio, come l’ultimo passaggio targato Fifa che il 14 marzo ha approvato all’unanimità la creazione di una task force dedicata al benessere dei calciatori al fine di garantire loro regolari periodi di riposo “obbligatori”. Dalla parte del calcio con una task force dove siederà anche il sindacato dei giocatori professionisti FIFPRO. Fatti, non parole.

P