Champions. Inter all’ultimo respiro: Lukaku doma il Porto

Nella foto esultanza Lukaku (foto Matteo Gribaudi/Image DSport)

Massimo Ciccognani

MILANO All’ultimo respiro, con le ultime energie da spendere, l’Inter mette dentro la palla che vale la vittoria sul Porto. Partita non bella, vittoria sporca, ma poco importa. Nel calcio conta solo vincere. E l’Inter lo ha fatto, portando dalla sua parte una partita maschia, giocata su sottili fili di equilibrio, risolvendola nel finale. Una vittoria preziosa come l’oro. La decide Romelu Lukaku a quattro dalla fine. E vale tanto. In Portogallo ci sarà da soffrire. L’Inter lo sa, ma parte da un sottile vantaggio. E non è cosa di poco conto.

Nell’Inter c’è Dzeko

E alla fine Inzaghi ha scelto il bosniaco accanto a Lautaro Martinez in prima linea nel suo 3-5-2. Dietro torna Onano tra i pali, davanti a lui Skriniar, Acerbi e Bastoni. Sugli esterni Darmian e Dimarco, in mezzo Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. Dal canto suo Sergio Conceicao dispone il Porto 4-3-3, affidandosi davanti alla fisicità di Taremi. Tra i pali Diogo Costa, quindi Joao Mario, Pepe, Marcano e Zaidu dietro, Otavio, Grijic e Uribe in mezzo, Galeno, Taremi e  Pepé. All. Conceiçao. Direzione di gara affidata al serbo Jovanovic. In tribuna il presidente della Uefa, Ceferin accanto al numero uno della Figc Gabriele Gravina.

Partita maschia

Partita bloccata

Inter e Porto non se le mandano a dire. Partita ruvida giocata più sul contatto fisico che sulla tecnica. Meglio l’Inter a livello di incisività, ma non male il Porto messo con ordine in campo da Conceicao, tanto che le occasioni da taccuino sono proprio per gli ospiti. Che la giocano in maniera rivida, con il direttore di gara, che fa capire che i contatti ravvicinati non saranno un problema. Ci prova subito l’Inter con Lautaro che però incorna male. Poi occasione per Calhanoglu, bravo il portiere portoghese a smanacciare fuori. Cresce il Porto con il passare dei minuti, con i Dragones mentre l’Inter sembrafare flanella.  Grujic impegna Onana, poi sbaglia Taremi che non riesce a ribadire in rete doi testa. Ancora Porto, con palla persa da Bastoni, salvataggio sulla linea dopo la conclusione di Taremi a porta vuota. Ma c’era fallo in precedenza e non sarebbe stato gol. Gli animi si surriscaldano. Darmian viene toccato in area, sembra rigore ma l’azione non è contemplata dal Var. Poi faccia a faccia Galeno-Otavio, tanto che ne nasce una rissa bella e buona. L’ultima è per i nerazzurri con la girata di Bastoni, ma senza graffiare. All’intervallo è 0-0. 

La sblocca Lukaku

Spinge l’Inter a inizio ripresa a caccia del vantaggio, ma si scopre e lascia spazio al velenoso controgioco portoghese con Taremi che colpisce coi tempi giusti, ci pensa Onana a smanacciare in angolo. Il Porto prende fiducia e a stretto giro si fa vedere nell’area nerazzurra con una doppia occasione, e anche stavolta supera Onana che si oppone a Zaidu e Taremi. Fuori Dimarco e Dzeko, dentro Gosens e Lukaku nell’Inter. Partita sempre più bloccata e spezzettata. Al Porto va bene così, mentre l’Inter ha bisogno di accelerare. Dentro Brozovic, fuori Mkhitaryan nei nerazzurri che provano il tutto per tutto negli ultimi venti minuti a disposizione. Sfortunato Lautaro che non arriva d’un soffio a correggere in rete un centro basso di Lukaku. Ma l’Inter spinge ventre a terra, ma deve fare attenzione a non offrire al Porto il destro per offendere. L’Inter pressa a tutto campo. Otavio manda giù Calhanoglu, già ammonito, rosso a dodici più recupero dalla fine. San Siro soffia forte alle spalle dei nerazzurri, invoca il gol.  Dentro anche Dumfries per Skriniar. E al tramonto del match, la partita gira. Il centro di Dumfries è l’ideale per la testa di Lukaku che salta di testa più alto di tutti, palla sul palo. Riprende al volo in giro lo stessi belga e stavolta Diogo  Costa è battuto. A quattro dalla fine, Inter avanti. E scatenata. Diogo Costa salva di faccia sullo stesso Lukaku. Quattro di recupero. Jovanovic fischia la fine. Vince l’Inter ed è un bel vantaggio in vista del ritorno.

Nella foto: il gol di Lukaku FOTO DI SALVATORE FORNELLI )